RAI – “Pronti a bloccare il porto di Trieste fino al ritiro del Decreto Green pass”

Ieri è stata la giornata dello sciopero e delle manifestazioni organizzate dai sindacati di base per dire ‘No al Green pass’ sui luoghi di lavoro. Nelle principali città italiane si sono tenuti centinaia di cortei a cui hanno partecipato lavoratori di tutti i settori privati e pubblici, studenti, famiglie e pensionati.

A Trieste tra le migliaia di manifestanti anche i lavoratori portuali che hanno alzato il tiro minacciando di bloccare il porto e le operazioni di carico-scarico se non verrà immediata ritirato il decreto che impone l’obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro a partire dal 15 ottobre.

Ecco le parole ai microfoni del TG di Stefano Puzzer (in foto durante l’intervista), il portavoce del coordinamento lavoratori portuali:

“Siam pronti a bloccare le operazioni al porto di Trieste, sia in entrate che in uscita, e non andremo via da lì fino a quando il decreto non verrà ritirato”

Secondo il Coordinamento dei lavoratori portuali su 950 lavoratori dello scalo il 40 per cento non ha il green pass e si tratterebbe di un numero sufficiente a fermare il porto.

“Un danno incalcolabile per la città di Trieste e per la sua economia”, ha affermato il Prefetto Valenti al TGR Friuli Venezia Giulia. Al quale fa eco il presidente del porto Zeno D’Agostino che che fa notare come, in questo modo, si rischia di creare un danno gravissimo all’economia cittadina: “un blocco del porto si tradurrebbe in un vantaggio per gli altri scali dove i traffici sarebbero deviati e in un ritorno del porto di Trieste a un ruolo marginale. Un danno che avrebbe ricadute molto negative su altri comparti dell’economia cittadina, bloccando lo slancio verso lo sviluppo tanto decantato”.

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