Le Segreterie di Regionali CGIL CISL UIL proclamano lo stato d’agitazione Regionale dei settori Energia Industria e Servizi. L’annuncio questa mattina dai segretari regionali Samuele Piddiu (Cgil), Gavino Carta (Cisl) e Francesca Ticca (UIL) durante una conferenza stampa per illustrare le proposte sindacali sul governo della transizione energetica. Lo stato d’agitazione èprimo passo di una mobilitazione dei lavoratori che proseguirà con lo sciopero regionale degli stessi settori se non dovessero intravvedersi segnali concreti rispetto a due fondamentali richieste avanzate da tempo sia al governo nazionale sia alla Giunta regionale:
Per CGIL, CISL, UIL è necessario che il governo chiarisca urgentemente e con grande precisionealle parti istituzionali sociali ed economiche – e quindi a tutti i player coinvolti – la strategia scelta per assicurare la transizione energetica della nostra Isola e come questa verrà declinata ed attuata da qui al 2030, definendo con la massima evidenza indirizzi, obiettivi, azioni ed interventi prioritari, loro copertura finanziaria, impatti economici e sociali, soggetti coinvolti e loro ruolo. Una transizione che fin dagli inizi potrebbe mettere a rischio il posto di lavoro di circa 1000 lavoratori operanti nelle centrali di Portovesme nel Sulcis e Fiumesanto-Portotorres
Al Presidente della Regione il sindacato sardo chiede l’apertura di un immediato confronto in sede regionale, per procedere con urgenza alla costruzione di una indispensabile proposta unitaria, da rappresentare al governo nazionale, in grado di interpretare le attese e le speranze di tutti i Sardi, su un tema decisivo per la promozione dello sviluppo e del lavoro in Sardegna.
Al Consiglio Regionale e ai Parlamentari di Camera e Senato della Repubblica, eletti in Sardegna, si rivolge l’appello di CGIL, CISL, UIL in direzione di un impegno comune per orientare, con ogni istanza possibile, una soluzione in tempi rapidi della vera e propria vertenza sulla transizione energetica della Sardegna.
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Fonte: cisl.it