Bene la circolare del Ministero dell’Interno che invita i terminalisti portuali a pagare il tampone per il Green pass ai lavoratori dei porti non vaccinati dal 15 ottobre. Ma l’invito sia per tutti.
È questo, in sintesi, il contenuto della lettera inviata dai sindacati dei lavoratori dell’intera filiera dei trasporti Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, al Ministero dell’Interno e a quello dei Trasporti.
Insomma la “raccomandazione” rivolta alle aziende, ad alleggerire gli oneri dei lavoratori No Vax che dal 15 ottobre dovranno farsi carico del costo (non indifferente) dei tamponi, sia anche per i datori di lavoro dei camionisti, ferrovieri, personale di volo, i marittimi, gli addetti alla logistica, magazzinieri, ecc.
Tutti questi lavoratori- ricordano i sindacati- svolgono “servizi pubblici essenziali”. Occorre quindi che le aziende si impegnino fino in fondo per “garantire quanto più possibile una continuità del servizio di trasporto di persone e merci che non impatti su diritti fondamentali dei cittadini utenti”.
La richiesta dei sindacati è stata formalizzata ieri in una lettera e arriva a poche ore di distanza dai blocchi dei giorni scorsi e le minacce dei lavoratori, in particolare i portuali di Trieste di bloccare ad oltranza lo scalo giuliano.
Da un lato si potrebbe dire che si tratta di un estremo tentativo per avviare la normalizzazione della situazione sempre più incandescente (sarebbe stato opportuno un intervento anticipato?), dall’altro va ricordato che i sindacati attraverso le loro confederazioni hanno chiesto già da luglio al Governo di non far pagare i tamponi ai lavoratori, rinnovando la richiesta almeno fino all’emanazione del decreto 127.
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