Assalto alla Cgil, gli indagati ai giudici: “volevamo solo interloquire con Landini”

ROMA – Le indagini per le violenze, gli scontri e l’assalto alla sede nazionale della Cgil, avvenuti il 9 ottobre scorso procedono. Intanto la Giudice per le indagini preliminari Annalisa Marzano ha ascoltato tutti i soggetti arrestati per istigazione a delinquere col fine dell’eversione, devastazione e saccheggio, resistenza a pubblico ufficiale, e ne ha convalidato il fermo. Tra questi c’è Roberto Fiore, leader storico di Forza Nuova.

Le cronache dei giornali riportano con curiosità le dichiarazioni offerte dagli indagati, tutte volte a smentire i fatti ripresi anche da videocamere di sorveglianza della sede Cgil oltre che da testimoni, nonché dai ‘manifestanti’ stessi, e a narrare un’altra realtà.

Ecco quanto riporta ad esempio il quotidano la Repubblica circa le dichiarazioni di alcuni di loro:

“Pamela Testa, ad esempio. La 39enne di Forza Nuova, organizzatrice del sit-in dei No Green Pass, ha dichiarato che la sua presenza all’interno della Cgil era finalizzata esclusivamente a «evitare che venisse invasa e distrutta». Peccato che i video acquisiti dalla Digos la riprendono intenta a scardinare il portone di ingresso. Oppure Biagio Passaro, 46 anni, leader di IoApro. Dice di essersi dissociato dalle devastazioni. “Argomentazione suggestiva”, la definisce la Giudice per le indagini preliminari, che ha visto la diretta Facebook durante la quale Passaro mostra fiero le immagini dei locali del sindacato più antico d’Italia, “commentando con toni impudenti il buon esito dell’operazione”. Salvatore Lubrano ha sostenuto di non aver alzato un dito contro i poliziotti, nonostante i filmati lo immortalano nei pressi della Cgil mentre colpisce gli agenti “con una carica di violenza fuori dal comune”.

Infine Giuliano Castellino, il leader romano di Forza Nuova [la persona che pochi minuti prima dal palco di Piazza del popolo aveva invitato tutti ad andare in Cgil, ndr], con una fedina penale parecchio corposa e principale istigatore delle aggressioni del 9 ottobre. «Non volevamo assolutamente occupare la sede della Cgil, ma solo interloquire con il segretario Landini», si è giustificato. Come se l’esagitato che dal palco di Piazza del Popolo sbraitava «oggi andiamo ad assediare la Cgil, andiamo a prenderci la Cgil, se Landini rivuole il suo palazzo viene a Roma e proclama lo sciopero generale» fosse un altro Giuliano Castellino”.

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