Reddito di cittadinanza nel Decreto fiscale, l’altolà: “finanziato coi soldi di Rem e pensioni anticipate”

Ieri il Decreto fiscale è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di un decreto ‘omnibus’ che non interviene cioè sulla sola materia fiscale ma anche su una serie di materie come lavoro, ammortizzatori sociali e sicurezza sul lavoro.

Il decreto prevede un rifinanziamento del Reddito di cittadinanza per 200 milioni di euro nel 2021, attraverso le risorse che vengono raccolte tagliando ad altre prestazioni come Reddito di emergenza – lo anticipava ieri TuttoLavoro24.it – e lavori usuranti che consentono il pagamento anticipato.

Ed è proprio su quest’ultimo punto che si è acceso il dibattito tra le forze politiche, secondo quanto riportano le principali agenzie di stampa, in particolare il Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti (Lega) avrebbe chiesto di modificare profondamente il testo. Testo che invece il M5S, col sostegno del PD, ha voluto blindare fino alla fine.

“Alla fine – riporta Ansa.it – , hanno riferito fonti presenti al Cdm, l’impianto del reddito di cittadinanza non è stato modificato”.

Anche se la Lega, che continua a dire che è stata provocatoria la scelta di rifinanziare il Rdc con le risorse sottratte alle altre prestazioni previdenziali come Reddito di emergenza (tagliato per 90 milioni), pensionamenti dei lavoratori precoci (40 milioni in meno), pensione anticipata per i lavori usuranti (altri 30 milioni), congedo parentale (30 milioni in meno).

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