Sta per concludersi la possibilità di richiedere l’assegno temporaneo per i figli minori a carico dei genitori, misura ponte prevista già dal luglio scorso e attiva fino al 31 dicembre 2021 per offrire un aiuto aggiuntivo alle famiglie in maggiore difficoltà. Ma non c’è da temere: con il nuovo anno sarà infatti attiva la misura definitiva, il vero e proprio Assegno unico e universale per figli a carico, messo temporaneamente in standby dal Governo proprio per la mancanza di tempo per la sua piena attuazione.
Sono stati stanziati complessivamente 19 miliardi per l’attuazione dell’assegno unico e sebbene i lavori sul decreto per dare il via a questo provvedimento, fortemente sostenuto dalla ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti (Iv), sono ancora in corso, il quadro sembra già essere ben delineato.
Vediamo insieme i dettagli.
Rimangono beneficiari dell’assegno unico i lavoratori autonomi, i cd. incapienti e i percettori del reddito di cittadinanza, ma a questa platea confermata si aggiungono anche altri gruppi di destinatari, nello specifico potranno richiedere l’assegno unico i dipendenti del settore pubblico e privato e i disoccupati. Non solo, sarà destinato anche agli immigrati in possesso di regolare permesso di soggiorno sembrerebbe da almeno sei mesi.
I beneficiari elencati sopra devono essere in possesso cumulativamente e per la durata della misura i seguenti requisiti:
Come sottolineato in un articolo precedente di Tuttolavoro24.it (clicca qui), questa misura prevede l’erogazione di un assegno mensile di 180 euro per ciascun figlio minorenne, importo che aumenterebbe di 80-90 euro dal terzo figlio in poi. Ovviamente, l’importo varia in base all’indicatore ISEE, quindi i 180 euro saranno assegnati alle famiglie con la soglia di ISEE più bassa, ma comunque la riduzione sarà graduale e non eccessiva fino ad arrivare a 40-50 euro mensili per chi ha un ISEE elevato.
A questo importo “standard” si dovrebbe aggiungere anche una maggiorazione per le madri fino a 21 anni o per chi ha figli disabili.
È previsto un aiuto, anche se in forma più ridotta, anche per i figli maggiorenni fino ai 21 anni di età che sono comunque a carico del nucleo familiare. A condizione però che questi siano inseriti in percorsi di formazione, avviamento al lavoro o nelle liste di collocamento.
Con l’avvio definitivo dell’assegno unico, dal 1° gennaio 2022 verranno di fatto eliminate tutte quelle altre misure a sostegno della genitorialità in vigore fino ad oggi. Parliamo delle detrazioni Irpef per figli a carico, gli ANF – assegni al nucleo familiare –, bonus bebè, ecc. In realtà, più che un’eliminazione si tratta di un “assorbimento”: queste misure verranno infatti inglobate all’interno dell’assegno unico che riceverà di conseguenza i fondi a esse destinati in precedenza. Per maggiori dettagli clicca qui.
Al momento non è possibil trasmettere la domanda all’INPS perchè manca lo specifico decreto legislativo. Per informazioni più precise e definitive bisognerà attendere pertanto l’emanazione del nuovo decreto.
RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione, su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma, dei contenuti del presente articolo in violazione delle norme sul diritto di autore sarà segnalata all’Agcom per la sua immediata rimozione [Delibera n. 680/13/CONS 12/12/2013].
Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!
Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.