Sono oltre 20 mila le lavoratrici e i lavoratori delle mense aziendali che dal 10 ottobre sono senza ammortizzatori sociali e senza nessun tipo di copertura, ben 5 mila di queste solo sul territorio milanese.
Le settimane di cassa integrazione Covid-19 sono infatti al momento scadute e in questo settore, se il committente non ne usufruisce, non è possibile utilizzare gli ammortizzatori sociali ordinari come la cassa integrazione
In aggiunta a tutto ciò, il 31 di ottobre scadrà anche il blocco dei licenziamenti che, se non dovesse essere prorogato, porterà ad un vero e proprio dramma sociale.
Il settore delle mense aziendali è ancora in piena crisi in quanto le committenti, per via dello stato di emergenza prorogato fino al 31/12, stanno utilizzando forme di lavoro da remoto (smart working) e non richiedendo pertanto il servizio mensa. Molte di queste aziende continueranno ad utilizzarlo anche dopo, con tutte le ricadute del caso.
La situazione è pertanto drammatica. Nel migliore dei casi, quando la mense è aperta, vi una forte riduzione dei pasti con il conseguente taglio delle ore lavorate. Nel peggiore, la mensa è chiusa e in molti casi non riaprirà o riaprirà ma con esuberi già certi.
Si tratta di addetti all’80% donne, con contratti part time involontari di poche ore settimanali e redditi estremamente bassi.
E’ necessario prima di tutto prorogare ulteriormente gli ammortizzatori sociali Covid-19 e il blocco dei licenziamenti, dato che sul settore non c’è ancora nessuna ripresa.
Diversamente, gli impatti negativi saranno devastanti: è fondamentale perciò prevedere una riforma degli ammortizzatori sociali che consenta nella fase di ripartenza alle lavoratrici e ai lavoratori di avere la copertura della cassa integrazione anche se il committente non la richiede.
È di queste ore la notizia di un possibile proroga di ulteriori 13 settimane di cassa integrazione: non ci accontentiamo di lanci di agenzia, vogliamo certezze!
Per tali motivi, come Filcams, Fisascat e Uiltucs abbiamo organizzato un presidio unitario sotto la Prefettura di Milano per il giorno 20 ottobre dalle ore 11 alle 13 e chiederemo un incontro col Prefetto per ricevere garanzie in tal senso!
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Fonte: cisl.it