Bonus 500 euro figli: cos’è, a chi spetta e come si richiede

Con la sottoscrizione del decreto interministeriale 11 ottobre 2021 sono stati finalmente definiti ed individuati i parametri e i destinatari del contributo economico della misura massima di 500 euro a sostegno delle famiglie con figli disabili e le modalità con le quali si potrà presentare la domanda per riceverlo.

Bonus figli disabili: in cosa consiste

Il bonus figli disabili è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 ed è disciplinato dal Decreto Ministeriale dell’11 ottobre 2021 co-firmato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e da quello dell’Economia e delle Finanze. Si tratta di una misura che ai fini fiscali non concorre alla formazione del reddito del beneficiario e che è cumulabile con il reddito di cittadinanza. Viene corrisposto dall’Inps mensilmente su richiesta del genitore e l’importo è di 150 euro per ogni mese. È erogato da gennaio e per l’intera annualità. L’ammontare del contributo può salire a 300 e a 500 euro se il genitore ha due o più figli a carico con una disabilità non inferiore al 60%.

Bonus figli disabili: a chi spetta

Il bonus viene concesso ad uno dei genitori disoccupati o monoreddito che fanno parte di nuclei familiari monoparentali (nuclei familiari caratterizzati dalla presenza di un solo genitore) con figli a carico con una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60 per cento, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.

Per risultare beneficiari della misura bisogna possedere i seguenti requisiti:

  • essere residenti in Italia
  • disporre di un valore ISEE non superiore a 3.000 euro (nel nucleo familiare dove sono presenti minori l’ISEE è calcolato con i criteri più favorevoli di cui al DPCM 159/2013)
  • essere disoccupati o monoreddito
  • fare parte di un nucleo familiare monoparentale
  • avere figli a carico con una disabilità riconosciuta non inferiore al 60%

In questa fattispecie, viene considerato disoccupato chi è privo di impiego oppure chi ha reddito da lavoro dipendente non superi le 8.145 euro all’anno o 4.800 euro annui in caso di lavoro autonomo. Si parla invece di monoreddito nel caso in cui il soggetto richiedente ricavi tutto il suo reddito esclusivamente dall’attività lavorativa, anche se prestata verso più datori o chi è destinatario di una pensione previdenziale. In nessuno dei due casi viene considerata rilevante l’eventuale proprietà della casa in cui abita.

Bonus figli disabili: quando decade il beneficio

La decadenza del beneficio è prevista nei seguenti casi:

  • qualora uno dei requisiti elencati precedentemente venga meno;
  • in caso di affidamento del figlio a terzi;
  • in caso di decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
  • in caso di decesso del figlio.

  • Il decreto, invece, prevede la sospensione della misura nel caso di ricovero temporaneo del figlio disabile presso istituti di cura di lunga degenza o presso altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica.

Qualora si verifichi una di queste circostanze, il beneficiario deve comunicarlo tempestivamente all’Inps. Se infatti in fase di controllo venisse accertata la mancanza di uno dei requisiti, sono previste la revoca immediata del beneficio, la restituzione di quanto indebitamente percepito e l’applicazione delle sanzioni di legge.

Bonus figli disabili: come e quando presentare la domanda

La presentazione della domanda dovrà avvenire annualmente con le modalità che saranno indicate dall’Inps tramite circolare nella quale sarà indicato l’arco temporale entro quale fare la domanda e i dettagli per la sua compilazione.

Bonus figli disabili: risorse stanziate

Per questa misura sono stati stanziati 5 milioni di euro l’anno fino al 2023. Nel caso in cui le risorse risultino insufficienti a soddisfare tutte le domande, avranno la priorità richiedenti con ISEE più basso. A parità di ISEE, la priorità verrà accordata ai richiedenti appartenenti a nuclei familiari con figli minori non autosufficienti e poi, in ordine di priorità, i nuclei con figli con disabilità grave e, infine, media.

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