Dopo lo sgombero di ieri al Varco 4 del porto di Trieste dove le polizia in tenuta anti sommossa è arrivata anche alle manganellate verso i manifestanti ‘No Green pass’ inermi e pacifici, arriva il commento del giornalista Francesco Borgonovo sulle pagine del quotidiano La Verità in edicola oggi:
“Già, in effetti sorprende parecchio vedere come, proprio adesso, vengano utilizzati idranti e fumogeni per disperdere i manifestanti anti green pass al porto di Trieste. Stupisce la durezza – e potremmo spingerci pure a definirla violenza – dell’approccio nei confronti dei portuali che rimanevano seduti a gambe incrociate, mentre potenti getti d’acqua li investivano. Sorprende il pugno di ferro utilizzato per schiacciare chi se ne stava a terra a sgranare il rosario. E stupisce perché, giusto una settimana prima, erano stati utilizzati altri metodi, altri toni, altre strategie. Lo abbiamo raccontato su queste pagine: gli esponenti di Forza nuova che hanno dato l’assalto alla sede della Cgil a Roma hanno potuto parlare con le forze dell’ ordine. Dopo «insistente richiesta», a Castellino e soci è stato «permesso di effettuare un percorso dinamico verso i locali della Cgil» (così un documento ufficiale della questura romana). Luciana Lamorgese ha spiegato in Parlamento che si è scelto l’approccio «morbido» al fine di evitare problemi di ordine pubblico. A quanto pare, dunque, lo Stato è in grado di fare la voce grossa soltanto con chi si mostra inerme, mentre con i prepotenti, i violenti e i sobillatori conclamati bisogna utilizzare gentilezza, al punto di consentire l’irruzione in una sede sindacale”.
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