Assegno unico figli da gennaio 2022: ecco come cambia la busta paga e il rischio ‘taglio’

A partire da gennaio 2022 entrerà ufficialmente in vigore l’Assegno unico universale. Una novità che riguarderà tutte le famiglie ed in particolare imporrà delle modifiche alle buste paga dei lavoratori dipendenti con figli. Secondo quanto riportato da varie fonti, è lecito ipotizzare che il Decreto Legislativo che darà attuazione alla Legge Delega n. 46/2021 per il riordino delle misure a sostegno delle famiglie, approvata a marzo dello scorso anno con voto unanime del Parlamento, approderà sul tavolo del Consiglio dei Ministri entro questa settimana.

Questa misura andrà a sostituire tutti i provvedimenti attualmente in vigore, ma si teme il rischio che un eventuale stop – prima dell’entrata in vigore dell’assegno unico – alle detrazioni fiscali e agli assegni al nucleo familiare (Anf) possa avere un grave impatto sulla busta paga mensile dei lavoratori con figli. Il Governo, dunque, onde evitare che le famiglie si ritrovino a vivere – anche se per pochi mesi – situazioni di disagio economico, sta pensando di adottare degli accorgimenti per far sì che il passaggio alla nuova riforma non sia traumatico.

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE: A CHI SPETTA

Per ottenere l’assegno unico, il richiedente dovrà presentare una domanda all’INPS a partire da gennaioGli importi verranno corrisposti in base all’Isee175-80 euro per ogni figlio minorenne, con un aiuto ulteriore da 80-90 euro dal terzo figlio in poi (l’ammontare, quindi, salirebbe a 240-250 dal terzo nato in poi). Gli importi scenderanno progressivamente fino a 40-50 euro a figlio per le famiglie con un Isee superiore ai 40 mila euro. La cifra massima, seguendo questo ragionamento, sarà assegnata a chi possiede un Isee più basso (si è parlato entro una soglia di 15 mila euro).

Il decreto legislativo che interverrà andrà a premiare le famiglie dove entrambi i genitori lavorano. Sarà anche introdotta per i figli under 21 una maggiorazione per il secondo percettore di reddito, in modo tale che la misura non rischi di disincentivare il lavoro femminile.

Mentre è già noto (leggi qui) che verranno aboliti detrazioni fiscali per i figli e Anf, resteranno invece in vigore le detrazioni fiscali per i familiari a carico e quelle per i figli con età superiore ai 21 anni per cui non è previsto l’assegno unico, il bonus asilo nido e altre maggiorazioni previste come ad esempio il bonus figli disabili.

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE: COME CAMBIA LA BUSTA PAGA

Il problema che i futuri beneficiari si pongono è quello dell’impatto che tale riforma avrà sulla busta paga, almeno per i mesi iniziali, dal momento che sarà l’Inps l’ente erogatore ed è necessario che in poco tempo si riesca a realizzare una efficace coordinazione tra strutture per far sì che non vi siano ritardi nell’erogazione del sussidio, del quale dovrebbero beneficiare circa nove milioni di nuclei familiari con figli minori di 21 anni a carico. 

Le buste paga dei dipendenti, su cui i sostituti di imposta ogni mese applicano le detrazioni fiscali per i figli a carico, integrate con gli assegni al nucleo familiare (Anf), sono destinate a subire un forte cambiamento a partire da gennaio 2022, visto che entrambe le misure verranno sostituite dall’assegno unico.

Riportiamo di seguito un esempio tratto da Il Sole 24 Ore per visualizzare concretamente la portata dell’impatto sulla busta paga:

Basta fare un esempio per capire la portata del cambiamento: un genitore a tempo indeterminato con reddito superiore a quello del coniuge, due figli minori di cui uno con meno di tre anni (reddito da lavoro dipendente 22.750 euro, reddito familiare 40.700 euro), potrebbe trovarsi a fine gennaio una busta paga più leggera di circa 293 euro a causa dell’eliminazione di circa 143 euro di detrazioni al 100% per i due figli a carico e 75 euro di Anf, maggiorati di altrettanti 75 circa per effetto del decreto ponte 79/2021.

Il Governo, dunque, è al lavoro per cercare soluzioni “cuscinetto” ed evitare che i nuclei familiari vengano ulteriormente penalizzati dal passaggio alla nuova misura.

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