“I dati Inps pubblicati oggi relativi ai due Osservatori cassa integrazione e precariato vanno letti con attenzione”. Lo dichiara il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. “Le ore di cassa integrazione sono in calo, ma l’utilizzo è ancora molto elevato, soprattutto nei tre ambiti del commercio, degli alberghi e ristoranti, delle attività immobiliari, di noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese, settori che assorbono la stragrande maggioranza delle ore autorizzate a settembre di cassa covid. Questo dato va letto insieme a quello registrato dall’Osservatorio precariato, che ci informa che a luglio, primo mese di sblocco dei licenziamenti almeno per una parte delle attività produttive, sono aumentate del 22% le cessazioni dei rapporti di lavoro. Tale quadro invita ad essere molto prudenti quando si parla di ripresa.
È vero che lo stesso Osservatorio precariato registra un buon saldo positivo delle assunzioni, ma è evidente che, nonostante la “normalizzazione” in corso con la riapertura oramai totale, sono molte le attività che non ancora non riescono a riprendersi.
Chiediamo quindi di modificare la norma del recente decreto fisco-lavoro stabilendo che il divieto di licenziamento fino al 31 dicembre sia un divieto assoluto, e non legato all’utilizzo delle nuove settimane di cassa covid. Occorre accelerare la definizione della nuova riforma degli ammortizzatori sociali , adeguatamente finanziata, da collegare strettamente alle politiche attive del lavoro, perché da gennaio, con la fine della cassa covid, datori di lavoro e lavoratori possano avere strumenti adeguati ad affrontare le persistenti difficoltà”.
Continua a leggere qui
Fonte: cisl.it