Bonus onnicomprensivi, ristori e reddito di emergenza: saranno rinnovati anche per i prossimi mesi? Ci sarà un nuovo ‘decreto sostegni’? E’ questa la domanda che si pongono in molti, tra famiglie, precari, partite Iva e imprese, in questi giorni.
I Bonus onnicomprensivi Covid sono stati erogati per 2.400 euro e 1.600 euro, e al momento resta una parte dei percettori che attende la liquidazione da parte dell’Inps anche a seguito di istanza di riesame. La stessa cosa vale per il Reddito di emergenza, prorogato dal Decreto Sostegni bis per altri 4 mesi, al momento si è in attesa del pagamento della quarta rata, quella di settembre e si è in attesa di sapere se sarà prorogato fino a dicembre 2021. E per i ristori a fondo perduto per le partite Iva, imprese e professionisti per ora fermi, in attesa del fondo perduto ‘perequativo’ e di contributi specifici di settori non ancora erogati.
Mentre si attende la completa liquidazione degli aiuti Covid dei precedenti provvedimenti si accende il dibattito sulla futura politica dei sostegni. L’on. Teresa Manzo portavoce del M5S ha dichiarato a TuttoLavoro24.it che il scelta governativa ci sarà nelle prossime settimane sulla base dell’andamento dei contagi. Poi è arrivata la notizia che il Ministro della Pubblica Amministrazione, il forzista Renato Brunetta, in un tweet ha ammesso esplicitamente che saranno ancora aiuti Covid, con Bonus e ristori.
Ma l’ufficialità sulle intenzioni del Governo arriva direttamente, nero su bianco, dal Documento Programmatico di Bilancio 2022 diramato nei giorni scorsi da Ministero dell’Economia e Finanze, che anticipa tutte le mosse della Legge di Bilancio che sarà approvata entro fine anno.
Su questo documento, in un capitolo specifico denominato Obiettivi programmatici e previsioni macroeconomiche si legge che:
“Il Governo conferma l’impostazione di fondo della politica di bilancio illustrata nel Programma di Stabilità e su cui il Parlamento ha dato parere favorevole con le risoluzioni approvate il 22 aprile scorso. Le risorse appostate a fine maggio con il decreto legge Sostegni-bis stanno fornendo un adeguato supporto alle persone e ai settori produttivi più danneggiati dalle misure preventive. Ulteriori misure straordinarie di sostegno ai lavoratori e alle imprese colpite dalle conseguenze della pandemia saranno celermente introdotte se ne ricorrerà l’esigenza. Ipotizzando che il grado di restrizione delle attività economiche e sociali legato al Covid-19 si vada via via riducendo, l’intonazione della politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il PIL e l’occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019. Si può prevedere che tali condizioni saranno soddisfatte dal 2024 in avanti”.
Dunque il Governo da un lato chiarisce i propri obiettivi: la politica espansiva di sostegno all’economia andrà avanti per i prossimi anni e prevede che dal 2024 in avanti ci potrà essere una ‘normalizzazione’. Mentre dall’altro dichiara di essere già pronto, qualora “ne ricorrerà l’esigenza“, ad introdurre “celermente“ nuove misure di “sostegno ai lavoratori e alle imprese colpite dalle conseguenze dalla pandemia”. In altri termini il messaggio che si manda è che per il momento nella prima versione della Legge di Bilancio non si prevede di introdurre nuovi aiuti Covid, ma che tuttavia il Governo è pronto ad intervenire con uno o più decreti urgenti in tal senso: è questo il significato che riteniamo debba essere attribuito a quel ‘celermente’ utilizzato nel documento governativo.
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