Green pass a lavoro anche per vaccini ‘stranieri’: la conferma di Draghi

Qualcosa di muove sul fronte del riconoscimento dei vaccini ‘stranieri’, fatti dai lavoratori nei loro paesi di origine ma che non sono validi ai fini dell’ottenimento del Green pass per lavorare in Italia. La conferma arriva dalla parole del premier Mario Draghi parlando alla Camera stamattina.

Si tratta di vaccini come Sputnik, Sinovac, ecc. che buona parte dei lavoratori extra Ue che oggi operano costantemente sul nostro territorio o che vi arrivano abitualmente, come nel caso dei camionisti, ha fatto ma non è riconosciuto dalle Autorità sanitarie e del farmaco.

Ecco perchè da qualche giorno il Governo ha avviato una progressiva attività di riconoscimento di questi vaccini, fino al punto da riconoscerli come ‘validi’ ai fini del Green pass per lavorare. Il presidente Mario Draghi parlando ai deputati ha rivendicato la scelta del certificato verde obbligatorio nei luoghi di lavoro a partire dal 15 ottobre, che ha portato ad un incremento dei vaccinati al 46%, ha poi aggiunto.

L’estensione Green pass ai lavoratori extra-europei, è stata già avviata – ha poi precisato Draghi – per i lavoratori provenienti da Stati come Albania, Marocco, ecc., mentre per gli altri “è in corso di analisi”.

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