Le cronache giornalistiche che raccontanto dell’incontro Governo-sindacati sulle pensioni parlano di un “clima teso”, durante l’incontro tra Draghi da un lato e i Segretari Generali di Cgil, Cisl, Uil, Landini-Sbarra-Bombardieri dall’altro.
La riunione, che doveva provare a stabilire il percorso per evitare un ritorno alla Legge Fornero da introdurre con la Legge di Bilancio, non ha fatto altro che accentuare ancor più le divergenze di opinione, con il sindacato che teme ora un ritorno allo ‘scalone’ che porta alle uscite a 67 anni, se non dal 1° gennaio 2022, dopo 2/3 anni.
“L’incontro non è andato bene“, fanno sapere i sindacalisti. A quanto pare il Governo intende investire sulle pensioni solo col rifinanziamento di Ape Sociale, con la sua estensione ad altri lavori gravosi, e Opzione Donna. Ci sono “solo 600 milioni. Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria. Il sindacato valuterà nei prossimi giorni forme e strumenti di mobilitazione per fare scelte adeguate“. “Né ci sono risposte a chi ha versato per 41 anni i contributi a prescindere dalla età anagrafica, non ci sono risposte sulla necessaria riforme complessiva“. Queste le parole pronunciate dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro tenutosi a Palazzo Chigi che alludono ad una possibile convocazione di un sciopero generale unitario sulle pensioni.
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