Prosegue con un primo pacchetto di 16 ore di sciopero, di cui 8 con relativa iniziativa a livello nazionale e 8 da effettuarsi a livello territoriale, la mobilitazione degli oltre 7mila dipendenti del Gruppo della Distribuzione Moderna Organizzata Pam Panorama. La protesta, che segue la proclamazione dello stato di agitazione delle scorse settimane, è stata decisa al termine del Coordinamento nazionale unitario delle strutture e dei delegati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
Alla base della mobilitazione le nuove direttive societarie sull’organizzazione del lavoro, a cominciare dal processo di internalizzazione dei servizi di pulizia dei negozi, finora affidati al personale dipendente di tre ditte di fornitura specializzate, per il quale si prevedono gravi ed inevitabili ripercussioni occupazionali. Ma la protesta delle dipendenti e dei dipendenti di Pam Panorama è da ascriversi anche alla totale mancanza di visione strategica del management aziendale. Ormai all’ordine del giorno punti vendita con scaffali vuoti da tempo e personale impiegato in attività di pulizie non previste dal Ccnl per gli addetti alle vendite e a servire i clienti con gli stessi indumenti indossati per pulire.
Quanto accade rappresenta l’ulteriore conferma di come la dirigenza aziendale stia facendo precipitare la situazione. L’intenzione del sindacato è di richiamare l’attenzione delle istituzioni, coinvolgendo anche le sedi ministeriali competenti, per evitare che scelte gestionali scellerate facciano esplodere l’ennesima crisi occupazionale nell’ambito del già provato settore della distribuzione commerciale.
La decisione unilaterale operata dall’azienda sullo svolgimento in house dei servizi di pulimento, sottolineano i sindacati, non solo mortifica le professionalità esistenti in seno al Gruppo, alle quali vengono attribuite nuove “mansioni” che si affiancano allo svolgimento del servizio di vendita, dalle attività specializzate del banco freschi e freschissimi alle attività di cassa, ma potrebbe avere implicazioni anche ai fini delle corretta applicazione delle previsioni dell’autocontrollo delle procedure e delle routine connesse alle norme di corretta prassi igienica, oltre che allontanare ulteriormente la clientela.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs temono che l’infelice scelta di reinternalizzare le attività di pulimento sia solo la prima di una serie di soluzioni malamente approntate a danno dai lavoratori e finalizzate ad abbattere drasticamente la componente costi.
Per le tre federazioni è necessario affrontare senza remore il tema dell’effettivo andamento gestionale del Gruppo Pam Panorama ed operare una valutazione sulla tenuta economico-finanziaria del business.
I sindacati sollecitano Pam Panorama anche ad una assunzione di responsabilità nei confronti dei circa 250 dipendenti addetti al servizio esternalizzato che hanno subìto una drastica riduzione dell’orario individuale di lavoro e che, in prospettiva, potrebbero anche perdere il posto di lavoro.
I sindacati valuteranno unitariamente come proseguire un’azione di contrasto, anche di carattere legale, verso le scelte aziendali imponderate e potenzialmente dannose rispetto all’obiettivo di mantenere a livelli di efficienza il servizio di vendita presso i negozi di Pam Panorama.
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Fonte: cisl.it