Pensioni, nessuno sciopero ma un tavolo col Governo. Il Fatto: Draghi abbasserà l’età pensionabile? Illusione…

Niente sciopero generale per chiedere la riforma della pensioni e il superamento della Legge Fornero. I sindacati Cgil, Cisl, Uil, rinunciano alla forma di protesta più significativa e ricorrono alle assemblee in azienda, ufficialmente per coinvolgere i lavoratori nella costruzione della piattaforma che sarà utile al tavolo sulla riforma delle Pensioni promesso dal premier Mario Draghi da gennaio 2023. Ma la realtà è un’altra.

A metterla in luce è il quotidiano Il Fatto quotidiano in edicola oggi sulle cui colonne si legge:

“Non vi piace il ritorno alla Fornero? Per quest’anno vi beccate Quota 102 (si può lasciare con 64 anni di età e 38 di contributi), ma intanto apriamo un bel tavolo di confronto su una riforma complessiva della previdenza in vista del 2023. Ovviamente nessuno si aspetta che il presidente del Consiglio del ‘graduale ritorno alla normalita’ sulle pensioni, ammesso che sia ancora a Palazzo Chigi l’anno prossimo, lavorerà davvero per una riforma che abbassi l’età di pensionamento, ma per il momento bisognava evitare il conflitto esplicito: il governo sta più tranquillo, il Pd può rivendicare il risultato col suo elettorato, i sindacati fingersi uniti (Cisl e Uil erano contrarie allo sciopero) e non impegnarsi in uno scontro che non possono comunque vincere e su cui non sono sicuri che iscritti e lavoratori li seguirebbero in massa”.

Insomma il sindacato non poteva, in questo momento, alzare i toni dello scontro e ha preferito attendere di ‘vedere le carte’ nel 2023, ma secondo il messaggio che manda il quotidiano diretto da Marco Travaglio si tratta di pura illusione: anche nel 2023, anche con un tavolo sulle pensioni, Draghi non anticiperà mai l’età pensionabile di una riforma – quella Fornero – che, da Presidente della BCE, ha difeso convintamente.

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