Reddito di cittadinanza offerta di lavoro congrua: novità nella Manovra, cosa sapere per non perdere il sussidio

Con la legge di bilancio per il 2022 sono in arrivo anche delle prime modifiche al Reddito di cittadinanza che abbiamo analizzato in questo articolo.

Tra queste vi è una ridefinizione della congruità delle offerte di lavoro.

Sappiamo che questa misura istituita nel 2019 prevede l’erogazione di un aiuto economico a molti cittadini in difficoltà, soprattutto a coloro che non possiedono un lavoro ai quali è corrisposta mensilmente una determinata somma, che ammonta ad un massimo di 780 euro per i single e 1.380 euro per le famiglie numerose con disabili a carico. Tuttavia, i percettori di Rdc, per non vedersi revocare il sussidio, oltre a dover rispettare determinati requisiti di cittadinanza, patrimoniali e di reddito sono tenuti ad accettare le diverse offerte di lavoro che gli vengono proposte da parte dei Centri per l’impiego e dalle agenzie di collocamento.

Attualmente la legge prevede che un beneficiario di rdc non può rifiutare un’offerta di lavoro congrua e lo è se si presenta come segue:

  • prima offerta entro cento chilometri di distanza dalla propria residenza o comunque raggiungibile in cento minuti con i mezzi di trasporto pubblici,
  • seconda offerta entro duecentocinquanta chilometri di distanza,
  • terza offerta ovunque collocata nel territorio italiano.

Con la nuova legge di bilancio le cose cambiano. Adesso infatti la prima proposta sarà considerata congrua solo se entro 80 chilometri dalla residenza mentre dalla seconda, solo se a tempo pieno e indeterminato, non ci sarà più alcun limite di distanza, quindi si dovrà accettare un lavoro anche se molto distante dalla propria residenza.

Ma le novità non sono finite. Cambiano anche i limiti retributivi per considerare un’offerta di lavoro congrua. Fino a prima il salario doveva essere superiore di almeno il 10% rispetto al sussidio massimo previsto per un single, ovvero 858 euro. Adesso invece la cifra dovrà essere riproporzionata in base all’orario di lavoro previsto nel contratto. Quindi, per esempio, chi si vedrà proporre un part time al 60% pagato poco più di 500 euro dovrà dire sì.

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