«Bene gli stanziamenti di Università e Comune, ma il problema degli affitti a Padova non è nuovo e per dare risposte durevoli queste misure devono procedere di pari passo con progetti a lungo termine di rigenerazione urbana, uno degli obiettivi del Pnrr, al fine di accrescere il numero di alloggi destinati al mercato, coinvolgendo tanto il settore privato quanto quello dell’edilizia pubblica». Lo ha detto Giulia Zago, segretaria del Sicet (Sindacato Inquilini Casa Territorio) Padova Rovigo, commentando l’emergenza abitativa che sta interessando soprattutto gli studenti.
«Il tema degli affitti a Padova, specie le soluzioni per studenti fuori sede, mai come quest’anno è complesso e di difficile gestione. La necessità di alloggi per gli studenti grazie al ritorno della didattica in presenza non è soddisfatta dal numero di immobili a disposizione oggi sul mercato, tanto che ho saputo dalla segretaria del Sicet di Venezia Victoria Pistol, che molti studenti dell’ateneo patavino stanno allargando la loro ricerca fino a Mestre. Lo scorso anno, la maggior parte delle soluzioni abitative destinate tradizionalmente agli studenti sono state “convertite” in alloggi destinati a famiglie o lavoratori, con tipologie contrattuali di durata pluriennale o ad uso turistico, in nome di una redditività maggiore».
Per arginare questa emergenza, recentemente l’Università di Padova ha deliberato un cospicuo stanziamento in favore di studenti internazionali e fuori sede che alleggerisce i costi dei pernottamenti in hotel o airbnb in attesa di un alloggio stabile. Sulla stessa direttrice, il Comune di Padova ha stanziato circa 250mila euro, azzerando di fatto l’imposta Imu per i proprietari che reimmetteranno nel mercato alloggi sfitti da almeno 4 mesi con contratti a canone concordato (che Sicet verifica e conteggia).
«Tra i servizi offerti dal Sicet – spiega Zago – c’è anche quello di verificare ed effettuare i conteggi per i contratti concordati, per i quali, a differenza del libero mercato, è previsto un tetto massimo per il canone richiedibile, stabilito dall’Accordo Territoriale. Ma ad incidere sull’aumento dei prezzi degli affitti sono spesso le spese di gestione collegate, come utenze e oneri condominiali. Ad aggravare questo quadro precario, vi è poi l’emergenza abitativa latente da anni nel nostro territorio, ulteriormente appesantita dallo sblocco degli sfratti, con circa 700 famiglie nel padovano che rischiano di rimanere senza un tetto».
Su questo tema è in corso in queste settimane un tavolo in Prefettura che vede coinvolte tutte le parti sociali, oltre a Comune ed Ater, al fine di definire un protocollo concreto per la gestione di questa gravissima situazione. «Ricordiamo – conclude la segretaria Sicet – che oltre agli stanziamenti disposti recentemente da Università e amministrazione comunale, ci sono strumenti dedicati all’emergenza affitti, come il fondo per la morosità incolpevole e il Fondo Sostegno Affitti. Il nuovo bando Fsa è attivo da martedì scorso, 2 novembre, e si chiuderà il 30 novembre. Sono misure contingenti, che danno un po’ di respiro alle famiglie, ma che non risolvono il problema alla radice».
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Fonte: cisl.it