Una riunione di Governo di stamattina ha rivisto il testo della Manovra 2022 approvato in Consiglio dei Ministri il 28 ottobre scorso.
Con l’occasione è stata rivista una parte del pacchetto di norme che vanno a modificare il Reddito di cittadinanza. In particolare, come anche anticipato dal quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi, è stata rivista la norma che fa scattare il décalage, il meccanismo che taglia progressivamente il sussidio da un certo punto in poi.
Mentre nella versione precedente il taglio scattava a partire dal 6° mese, oggi è stato condiviso che il taglio ha inizio solo quando il percettore rifiuta la prima offerta congrua di lavoro.
La nuova versione è stata così spiegata dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli come raccolto da Adnkronos:
“Il tavolo di questa mattina era legato ad alcuni elementi di dettaglio delle modifiche che la legge di bilancio propone per il Reddito di cittadinanza, in particolare per noi era fondamentale che il décalage partisse da un elemento di decisione presa dal percettore e non in modo automatico perché è chiaro che noi puntiamo a ricollocare tutte le persone che sono occupabili, che hanno accesso al Reddito di cittadinanza ma il decalage non può partire dopo tre mesi ad esempio, e quindi questa nostra proposta è stata accolta décalage partirà dopo la prima domanda di contratto congruo rifiutata“.
“Per noi era fondamentale che il decalage partisse dopo il primo rifiuto e non in modo automatico“, ha sottolineato il Ministro ‘Cinquestelle’.
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