Opzione donna in Manovra 2022, cosa cambia per le lavoratrici dopo la novità di ieri

Dalla riunione del Consiglio dei Ministri di ieri è stato sostanzialmente confermato l’impianto della Manovra di Bilancio per il 2022.

Rispetto al testo iniziale licenziato dal Cdm del 28 ottobre 2021 ci sono due novità.

La prima riguarda il Reddito di cittadinanza: il taglio dell’importo mensile a partire dal 2022 non ci sarà più a partire dal 6° mese per tutti ma solo se il percettore rifiuta anche una sola offerta di lavoro. Dal secondo rifiuto si passa direttamente alla revoca del sussidio. Si legga in proposito l’intervista all’esponente del M5S il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli di ieri: clicca qui.

La seconda modifica riguarda Opzione donna, la soluzione di uscita pensionistica anticipata che riguarda esclusivamente le lavoratrici.

Rispetto a quanto stabilito a fine ottobre viene meno la soglia anagrafica di 60 anni per le uscite delle lavoratrici e viene quindi riportata a 58 per le dipendenti e a 59 per le autonome, com’era previsto finora

Pertanto, dopo la modifica di ieri, il pensionamento anticipato per le lavoratrici sarà possibile con il calcolo dell’assegno fatto integralmente col metodo contributivo, con i requisiti di 58 anni di età e 35 anni di età contributiva, 59 anni di età anagrafica se autonome.

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