Approvato ieri il Decreto legislativo sull’Assegno unico che da gennaio 2022 coinvolgerà 11 milioni di figli, con un contributo mensile che sarà destinato dallo Stato ai genitori.
Si è già visto come gli importi andranno ad essere erogati in base all’ISEE delle famiglie (clicca qui) e che l’assegno sarà erogato assorbendo gli attuali bonus, Assegni al nucleo familiare e detrazioni per i familiari a carico.
Nessun rischio invece, che si verifichi un abbassamento del livello generale di tutela. In altri termini col passaggio da un sistema (detrazioni, Anf, ecc.) all’altro i lavoratori non ci andranno a perdere. A sottolineare questo aspetto è Il Sole 24 Ore in edicola oggi che parla di una maggiorazione “di garanzia” che sarà erogata alle famiglie:
“un’ultima maggiorazione, infine, è stata prevista per scongiurare il rischio che qualcuno, con il passaggio al nuovo assegno, possa essere penalizzato rispetto a quanto prende oggi. Per evitare il rischio – secondo le stime limitato a pochi casi, non più di 400mila famiglie, pari al 5% di quelle coinvolte – è stata prevista una maggiorazione transitoria, fino al 2024, che andrà ad aggiungere all’importo dell’assegno unico la differenza rispetto a un ‘valore teorico’ (definito dalle tabelle allegate al decreto) derivante dalla somma delle attuali detrazioni fiscali e assegni al nucleo percepiti da entrambi i genitori. Questa compensazione però sarà garantita solo alle famiglie con Isee inferiore a 25 mila euro e già beneficiarie degli assegni al nucleo familiare”.
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