Carenza negli organici, trasformazione digitale, effetti sul personale dello sviluppo dell’e-commerce e conseguenze della pandemia. Questi alcuni dei temi al centro del terzo Congresso territoriale della Cisl Slp, il Sindacato dei lavoratori delle poste della Cisl, che dà rappresentanza e tutela i dipendenti del Gruppo Poste Italiane e i lavoratori della comunicazione e della logistica postale, degli appalti e dei recapiti. L’assise si è svolta mercoledì 24 novembre a Volpago del Montello (Treviso).
Confermato il segretario generale in carica dall’anno scorso: il feltrino Francesco Riva, 51 anni, perito industriale, portalettere dipendente di Poste italiane dal 1996, quando ha iniziato a lavorare presso l’ufficio postale di Auronzo di Cadore. Membro del direttivo della Cisl Slp dal 2000, segretario aggiunto della categoria nel 2006 e segretario territoriale di Belluno da settembre 2007al 2009, aggiunto della unificata categoria Belluno Treviso dal 2013 al 2017 e segretario generale dal 2020. Conferma anche per il collega di segreteria Marco Pertile classe 1968, di Asiago, in Poste italiane prima come postino poi come sportellista dal 2008. Dal 2017 coordinatore regionale giovani della Slp e, dal 2020, segretario aggiunto della Slp Belluno Treviso con delega a Belluno. Uscita per pensionamento invece Luisa Binotto, sostituita in segreteria dalla coneglianese Patrizia Bonaduce,58 anni, dipendente di Poste italiane dal 1985, delegata dal 2013.
La Federazione conta 780 iscritti nelle province di Treviso e Belluno, in rappresentanza di 1.200 lavoratori in provincia di Treviso e 350 nel Bellunese. In dettaglio, nella Marca sono 770 i lavoratori fra direttori, personale di filiale e sportellisti che operano nei 185 uffici postali presenti nel territorio. 346 i portalettere fissi, a cui si aggiungono una ventina di lavoratori di staff e 70 contratti a tempo determinato.
In provincia di Belluno sono 225 i lavoratori in servizio nei 100 uffici postali esistenti, per la maggior parte di piccole dimensioni; 97 i portalettere a cui si aggiungono 21 postini con contratti a tempo determinato.
In questi numeri il segretario generale della Slp territoriale ravvisa uno dei problemi principali del settore: la carenza di personale, soprattutto per quanto riguarda i portalettere. “Sia a Treviso che a Belluno – spiega Riva – siamo sotto di oltre il 20% rispetto al fabbisogno, con la conseguenza di carichi di lavoro straordinari, difficoltà nella distribuzione della posta, ma anche disservizi e code per l’utenza, soprattutto negli uffici di grandi dimensioni. Il problema è il turnover: a fronte dei tanti pensionamenti, vengono assunti portalettere part time o a tempo determinato, in una fase, tra l’altro, di profonda trasformazione del settore e del contesto in cui si lavora, con una spinta sempre più forte verso la digitalizzazione e la necessità di nuove competenze”.
“Lo stato di emergenza, con le conseguenti limitazioni imposte alle nostre libertà – prosegue Riva – ha impresso una forte accelerazione sull’utilizzo di internet e dei canali telematici per la vendita e l’acquisto di prodotti e servizi. Abbiamo assistito ad un ricorso ai negozi virtuali (App) che ha raddoppiato i volumi dei pacchi da recapitare durante il lockdown, ma di contro si è registrato l’acuirsi repentino del calo di circa il 30% dei volumi di posta tradizionale, raccomandate e assicurate, già in costante diminuzione nei periodi pre Covid; tutti fattori che incidono negativamente sulla redditività del settore, oltre a determinare tempi di lavorazione che incidono in maniera significativa sul calcolo della prestazione del portalettere. Di fatto, un’analisi attenta e realistica sull’attuale quadro di riferimento impone un ragionamento sulla necessità di valutare una nuova riorganizzazione dell’intera filiera, con l’obiettivo di rivedere la figura del portalettere, svilupparne le potenzialità in attività diversificate, soprattutto in ottica del ricorso sempre più avanzato ai sistemi informatici e alle nuove trasformazioni digitali in continua espansione”.
“Saremo pertanto impegnati nel prossimo futuro ad affrontare con consapevolezza e determinazione le modifiche sull’attuale organizzazione del lavoro – conclude Riva – per rendere quest’ultima compatibile con il calo della corrispondenza e con lo sviluppo progressivo dell’e-commerce. Il Sistema Postale Italiano rappresenta nel panorama europeo una eccezione positiva in termini di tenuta del servizio e dei livelli occupazionali, nonostante la riduzione costante dei volumi di corrispondenza commerciale, a fronte di un incremento del prodotto pacchi che ha complicato non poco la vita delle Aziende, anche per effetto della liberalizzazione dei mercati”.
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Fonte: cisl.it