Il sistema di etichettatura NutriScoretorna a far parlare di sé; dopo la netta presa di posizione del Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, al Consiglio europeo dell’Agricoltura, stavolta è l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a pronunciarsi sul tanto dibattuto strumento, avviando delle procedure istruttorie nei confronti delle società italiane GS S.p.a, Carrefour Italia S.p.a., Pescanova Italia S.r.l. e Valsoia S.p.A., delle società francesi Regime Dukan S.a.s. e Diet Lab S.a.s., della inglese Weetabix Ltd, di un’azienda tedesca attiva nella produzione di caramelle. Istruttoria anche sull’app francese Yuka, che, scannerizzando i prodotti alimentari, ne fornisce una valutazione, per lo più basata sul sistema NutriScore, proponendo al consumatore prodotti alternativi a quelli bollati con giudizio negativo.
Il NutriScore, sulla base di un algoritmo, classifica i prodotti alimentari attraverso lettere e colori; tale meccanismo e le conseguenti risultanze, secondo quanto si apprende dal comunicato stampa ufficiale dell’Antitrust, generano il timore che etichette e punteggi “in assenza di adeguate avvertenze, vengano erroneamente percepiti come valutazioni assolute sulla salubrità di un determinato prodotto, che prescindono dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all’interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato.”
“Condividiamo le perplessità e i timori espressi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e da sempre, come associazione di consumatori, operiamo affinché questi siano posti nella condizione di operare scelte consapevoli attraverso informazioni esaustive e complete” commenta Andrea Di Palma, Segretario nazionale Adiconsum.
“Ben vengano sistemi di etichettatura in grado di aiutare i consumatori a comprendere con semplicità il valore nutrizionale degli alimenti; è fondamentale tuttavia, che tali sistemi siano adeguatamente contestualizzati nell’ambito di un regime bilanciato e vario, che non può ridursi nell’attribuzione di un giudizio tranchant difficile da relativizzare ” conclude Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale.
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Fonte: cisl.it