Per il reddito dei pensionati si annuncia un 2022 della ‘ripresa’. A metterlo in evidenza è il quotidiano Il Messaggero in edicola oggi che parla di un doppio beneficio per chi percepisce i trattamenti di pensione, beneficio che deriverebbe innanzitutto da una rivalutazione in base al rialzo dei costi al consumo rilevato dall’Istat.
“É atteso a giorni – si legge sul quotidiano – anche il decreto del ministero del Lavoro con il quale sarà ufficializzato il tasso di rivalutazione delle pensioni in essere per il prossimo anno: il valore atteso è vicino al 2 per cento, in corrispondenza con la fiammata di inflazione degli ultimi mesi. Anzi, la percentuale provvisoria (determinata sulla base dell’andamento dei primi nove mesi di quest’anno) potrebbe alla fine risultare un po’ più bassa di quella effettiva, e quindi dovrà poi essere recuperata nel 2023”.
Dopo un 2021 in cui non si era realizzato alcun adeguamento, il 2022 dunque sarà caratterizzato da una maggior protezione del potere di acquisto dei pensionati.
L’altra novità che riguarderà i pensionati viene dalla riforma delle aliquote Irpef annunciata dal Governo nei giorni scorsi dopo l’accordo tra i partiti. Il reddito da pensione quindi subirà un minore prelievo fiscale, in modo che il netto in busta sarà più alto.
Secondo quanto si apprende le aliquote Irpef scenderanno dalle attuali 5 a 4, con la cancellazione di quella al 41% e con il taglio di 3 punti di quella al 38%.
Una nuova modulazione di fasce di reddito e percentuali di prelievo che determineranno dal 2022 questa situazione:
Con la riforma delle aliquote Irpef saranno anche riordinate le detrazioni fiscali e saranno riassorbiti i bonus. Il lavoro di definizione delle detrazioni non è stato ancora definito.
Aumenti delle pensioni sì, ma di quali importi si parla? Secondo Il Messaggero gli aumenti annui (dal 2022), grazie alla rivalutazione e alla riforma Irpef, saranno di 137 euro per una pensione lorda di 10.200 euro; 192 euro per una pensione lorda di 14.280 euro; 318 euro per una pensione lorda di 18.360 euro; 456 euro per una pensione lorda di 22.440 euro, e così via fino a 1.127 euro di aumento per chi ha una pensione lorda di 91.504 euro.
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