Lo stato di emergenza per la crisi epidemiologica richiede misure di aiuto per tutti, si sa. Ma proprio per tutti. E così il Governo guidato da Mario Draghi ha deciso di soccorrere in aiuto anche i politici e gli amministratori locali con l’aumento delle indennità. La decisione è stata messa nero su bianco nella Manovra di Bilancio per il 2022.
Aumenti graduali delle indennità di funzione, prima del 45% dal 2022 e poi del 68% dal 2023, fino ad entrare a regime dal 1° gennaio 2024.
Decisione inopportuna e non comprensibile da gran parte della popolazione italiana alle prese ancora con molte difficoltà economiche e sociali connesse alle conseguenze della pandemia, nonché le incertezze dovute alle annunciate partenze, poi rallentate dalla ripresa dei contagi.
A scriverlo, senza mezzi termini, è Francesco Storace sulle colonne del quotidiano Il Tempo in edicola oggi che dedica due pagine all’argomento:
“Aumentare ora gli stipendi dei sindaci – e che razza di aumenti, basta leggere quanto scrive Daniele Di Mario sul nostro giornale – qualche problema lo provoca. Proprio perché non è questo il tempo giusto per simili blitz con la legge di bilancio. Se fossimo in vena di battute potremmo constatare che crescono le retribuzioni, anche se solo quelle loro. E magari potevano evitare la coincidenza con lo stato di emergenza che rende tutto più difficile da digerire. Anche perché – e lo diciamo con l’affetto che meritano proprio i sindaci – poi si scatena la rabbia di chi non ce la fa più”.
Insomma lo stato di emergenza (attualmente vigente fino al 31 dicembre 2021) ‘giustificherebbe’ gli aumenti delle indennità per i politici. Ma altri aiuti no. In proposito si leggano anche le parole di Mario Draghi di alcuni giorni fa (clicca qui).
Dunque una scelta decisamente contro corrente, sconnessa con la realtà quotidiana che sta attraversando il Paese. Tanto più grave, sottolineamo noi di TuttoLavoro24.it, in quanto nella stessa Manovra di Bilancio si è deciso di non procedere con la conferma – almeno per il momento – di alcuno dei sussidi dell’emergenza: bonus per stagionali, lavoratori dello spettacolo, precari, il reddito di emergenza, la proroga Naspi, i contributi a fondo perduto, ecc. Fino anche un taglio all’importo del Reddito di cittadinanza dal 2022 a fronte di determinate condizioni.
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