Sanità, Agricoltura e Costruzioni sono i settori lavorativi in cui si fa più alto il rischio di avere dei problemi di salute. A metterlo in luce è il Report annuale dell’Istat sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Se si parte dai dati relativi agli incidenti sui luoghi di lavoro le incidenze più elevate del fenomeno (tasso di infortunio) si registrano tra i lavoratori della Sanità (3,0%), dell’Agricoltura (2,4%), delle Costruzioni (2,2%) e del Trasporto e magazzinaggio (2,0%).
Tra i lavoratori del settore della Sanità l’esposizione al rischio, sottolinea Istat, ”è anche aumentato per effetto della pandemia hanno addirittura aumentato la loro esposizione al rischio“.
Quanto poi alle giornate di lavoro durante le quali il lavoratore o la lavoratrice si sono assentati per malattia, anche qui si registra il primato di questi settori.
Gli occupati nella Sanità soffrono di problemi di salute nell’8,6% dei casi (in crescita rispetto al 2013), seguono quelli in Agricoltura, silvicoltura e pesca (8.2%) e nelle Costruzioni (7,0%).
I problemi di salute dichiarati dai lavoratori e ampiamente più diffusi rispetto ad altri, sono 3 in particolare e nell’ordine:
Il problema alla schiena, si legge nel Report dell’Istituto di statistica, èquello più diffuso, affligge soprattutto i cittadini stranieri (47,1%) rispetto agli italiani (34,8%).
In generale, i problemi di tipo osseo, articolare o muscolare vengono segnalati da circa sette stranieri su 10; per gli italiani la proporzione scende a sei su 10.
I problemi osteo-muscolari, eccezion fatta per quelli alla schiena, sono più diffusi tra le donne (31,4%, contro 27,8% degli uomini), mentre lo svantaggio maschile si registra per i problemi cardiovascolari, di udito e, in misura più limitata, per problemi respiratori, di schiena o legati a stomaco, fegato, reni e apparato digerente.
I giovani (di età compresa tra i 25 e i 34 anni) più spesso delle persone in altre fasce d’età accusano problemi di stress, depressione o ansia (26,4%), problemi secondi solo a quelli legati alla schiena (31,2%).
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