Trasporti Roma.  Masucci (Fit-Cisl Lazio):“Le nostre proposte su Igiene Ambientale, Tpl, sistema portuale e aeroportuale e logistica”

“Abbiamo il compito di rispondere al capitalismo degli azionisti con le parole Papa Francesco ha rivolto alla Fit-Cisl del Lazio: ‘Lottate, lottate, lottate. Nel mondo esistono pesci grandi e pesci piccoli. Quelli troppo grandi devono dimagrire”.Lo ha detto il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, presentando la sua relazione all’assemblea congressuale di Roma della Fit-Cisl del Lazio, in corso oggi al Carpegna Palace Hotel, in via Aurelia 481, a Roma. Un’occasione per fare il punto della situazione riguardante i Servizi pubblici locali, l’Igiene Ambientale, la Viabilità, il sistema portuale e aeroportuale e la Logistica nella Capitale e nell’hinterland. Fattori che, ha spiegato Masucci, “rivestono la doppia veste di soggetti economici ma anche strumenti di democrazia e inclusione sociale”, ovvero “di cerniera tra gli abitanti del Centro e quelli delle periferie”.In particolare, per quanto riguarda i Trasporti, la pandemia ha contribuito “all’aumento della propensione all’uso del mezzo privato. Per la pianificazione dei servizi della mobilità emerge l’esigenza di una revisione dei tempi della città e un’azione pianificatoria sulla rete tranviaria, con la chiusura dell’anello ferroviario e l’estensione della metropolitana. Si deve inoltre puntare sullo sviluppo della smart mobility, delle applicazioni di infomobilità e della sharing mobility e sulla promozione delle nuove professioni nella mobilità. Le nuove tecnologie possono trasformare il volto e la vivibilità di Roma, e se accompagnate da adeguati processi formativi possono rappresentare anche un elemento di riqualificazione occupazionale”.“Non ci stanchiamo di ripetere – ha aggiunto il sindacalista – che sotto il profilo dell’Igiene ambientale serve la sottoscrizione di un ‘Patto per il decoro’ della Capitale”, con l’assunzione di almeno 800 lavoratori e la chiusura del ciclo dei rifiuti sul territorio, la cui mancanza costa alla collettività 170 milioni di euro annui”. In generale, “nel contesto imprenditoriale di Roma non è un azzardo considerare Ama e Atac come una sorta di industria pesante in termini di organico e di fatturato, con oltre 18mila lavoratori operanti complessivamente nelle due società e una movimentazione annuale di risorse pubbliche prossime ai due miliardi di euro”.Per quanto riguarda la Viabilità, “Roma va considerata nel suo contesto metropolitano, con l’efficientamento dei nodi di accesso e connessione tra scali portuali aeroportuali e Urbe. In questo senso, il progetto Smart road di Anas porta con sé il miglioramento della sicurezza stradale e dei flussi di traffico, e si inserisce negli ambiti di innovazione da percorrere sui nodi di scambio, l’alta velocità, Internet of things, l’intelligenza artificiale, i Big data e la sensoristica avanzata”.Sul Trasporto aereo, “continuiamo a sostenere che la contrazione dei traffici e dei passeggeri del 70%, con più di 40mila lavoratori esposti, la gran parte dei quali a Roma e nel Lazio, non può essere gestita con il solo ricorso agli ammortizzatori, ma servono percorsi di riqualificazione e ricollocamento, oltre che, ovviamente, il rilancio di un’impresa di stato – Ita -, che è cruciale per il sistema Paese e per l’occupazione”. E’inoltre spesso sottovalutato “il sistema dei porti del Lazio, che nella regione genera valore aggiunto pari a 7,7 miliardi di euro e che se adeguatamente valorizzato può essere vitale per la ripresa”.In ultimo Masucci ha affrontato il tema della logistica, un comparto in rapida evoluzione anche a causa della crescita dell’e-commerce, che “in Italia è stata del 78%, con lavoratori che hanno spesso effettuato ritmi infernali, ispirando la nascita della Stazione Lavoro, punto di aggregazione e ristoro per i lavoratori fragili”.Per far fronte alla situazione, “va affrontata la questione salariale, vanno ripensati tempi e luoghi della prestazione lavorativa e le nuove esigenze in termini di salute e sicurezza, e va rafforzato il Welfare contrattuale. Si deve, inoltre, rimettere in campo un nuovo patto tra aziende e sindacato, che rimetta al centro la persona e il lavoro”.

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Fonte: cisl.it