Bonus 100€ 2022 redditi 15-28mila€, Il Sole 24 Ore: sì alla ‘clausola di salvaguardia’, ecco cosa prevede

Il futuro del prelievo fiscale sui redditi da lavoro dipendente e assimilati (come pensionati, percettori NASpI, Disoccupazione agricola, ecc.) è una rimodulazione delle aliquote Irpef che saranno in vigore dal 1° gennaio 2022:

  • per redditi fino a 15mila l’aliquota resta al 23%;
  • per redditi 15-28mila l’aliquota scende dal 27% al 25%;
  • per redditi 28-50mila l’aliquota scende dal 38% al 35%;
  • per redditi oltre i 50mila si passa direttamente al 43%.

Questo prevede l’accordo politico trovato dalle forze politiche di governo che il Ministro dell’Economia Daniele Franco ha spiegato ai sindacati nei giorni scorsi. La rimodulazione prevede dei benefici per i redditi medi (dai 40mila euro a salire), finora esclusi da ogni beneficio.

Prevede inoltre la conferma del Bonus Irpef 100 euro (ex Bonus Renzi, detto anche Trattamento integrativo) per i redditi fino a 15mila euro (clicca qui). Mentre sarà cancellato per coloro che hanno un reddito fino dai 15mila ai 28mila euro: niente Bonus 100 euro dunque ma un abbassamento del prelievo fiscale che passa dal 27% al 25%. Una riduzione di due punti percentuali che non sembra però garantire per tutti un introito almeno pari ai 100 euro di bonus (mensili), che abbiamo detto avviarsi verso la via di uscita.

Ecco perchè il Governo sta pensando di inserire nella riforma una clausola di salvaguardia. Per garantire quindi una sostanziale invarianza di benefici per coloro che – e sono tantissimi – si collocano in questa fascia di reddito. Lo si apprende da Il Sole 24 Ore in edicola oggi:

“I tecnici stanno lavorando agli ultimi dettagli, tra cui emerge la nuova clausola di salvaguardia. Il meccanismo nei primi anni di applicazione della nuova Irpef eviterà che con l’aumento delle detrazioni cresca l’esercito degli incapienti. L’area da tutelare è quella dei lavoratori tra i 15mila e 28mila euro di reddito lordo annuo. Per loro la nuova detrazione potrebbe portare all’incapienza per altre detrazioni riconosciute ad esempio in relazione ai carichi familiari diversi dai figli a carico, o gli sconti che il fisco assicura per legittimi affidamenti del passato quali possono essere i decimi dei bonus edilizi per ristrutturazioni o per il risparmio energetico”.

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