Tagli all’Irpef e riforma delle aliquote di prelievo fiscale per i lavoratori dipendenti e redditi assimilati (come pensionati e percettori di disoccupazione), tagli sui contributi previdenziali e avvio di un dialogo con il Governo per riformare la Legge Fornero sulle pensioni.
Sono chiari gli obiettivi di Cgil, Cisl e Uil che puntano ad una riduzione degli oneri a carico dei lavoratori ed avere più soldi in busta paga. In settimana hanno incontrato il Governo, ma ritengono che buona parte delle promesse iniziali sono state disattese. E’ questo in particolare il pensiero della Cgil e, in parte della Uil, che ora puntano dritti ad uno sciopero generale da convocare nel giro di pochi giorni. E comunque prima che venga approvata la Manovra.
Lo si apprende dal quotidiano il manifesto in edicola oggi sulle cui colonne si legge delle novità emerse ieri, a seguito della riunione del Consiglio dei Ministri convocata per prendere una decisione su Irpef e riduzione dei contributi per i dipendenti:
“Ma nel pomeriggio è arrivata l’ulteriore doccia fredda: in consiglio dei ministri la pur timida apertura di Draghi alle richieste sindacali veniva bocciata dall’asse destra (Lega e Forza Italia) – Italia viva. La rabbia di Landini, informato telefonicamente dal governo sugli esiti finali del consiglio dei ministri, era esplicita nel suo intervento finale. Il nuovo quadro portava il segretario generale a parlare concretamente di sciopero in attesa della valutazione della Uil che lunedì terrà il suo esecutivo per valutare il da farsi”.
Dunque le incertezze circa i benefici che i lavoratori dipendenti potranno trarre dalla Manovra 2022, che il Parlamento si appresta a varare entro l’anno, su:
Queste ed altre sono le risposte che attende il sindacato, che potrebbe decidere di andare nei prossimi giorni ad uno sciopero generale non unitario.
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