Dalla nuova dell’Irpef che entrerà in vigore dal 1° marzo 2022 e che prevede la rimodulazione delle aliquote di prelievo fiscale sui redditi da lavoro arrivano le prime evidenze su chi saranno i ‘veri beneficiari‘ della riforma. Chi, in altri termini, ci guadagnerà di più tra le varie fasce di reddito su cui interviene la riforma?
La risposta ce la offre la versione odierna de Il Sole 24 Ore in edicola oggi che ha elaborato una tabella nella quale sono indicati gli importi del nuovo sconto Irpef per ogni valore reddituale, da 15mila fino a 47mila euro.
Da questa tabelle viene fuori che “il picco a 944,8 euro all’anno (cioè 72,7 euro al mese per la classiche 13 mensilità) viene raggiunto a quota 40mila euro di reddito lordo annuo. Da lì si scende gradualmente, a ritmi di circa 20 euro per ogni mille di reddito, quando i guadagni crescono, su su fino ai 90 euro annui di riduzione d’imposta previsti per tutti i redditi dai 75mila euro in su”.
Insomma coloro che hanno un reddito che si ferma a 40mila euro avranno il vantaggio maggiore, dopodichè al di sotto di tale importo il vantaggio scende di 20 euro man mano che il reddito si riduce di 1.000 euro. Fino a quando, arrivando a 15mila euro, il beneficio Irpef scende a 350 euro annui.
Per la fascia di reddito che va dai 15mila ai 28mila euro ci sarà, però, anche un ulteriore beneficio che il Governo espliciterà la settimana prossima, quando presenterà il maxi-emendamento alla Manovra che farà capire come la annunciata ‘clausola di salvaguardia’ sarà in grado di difendere l’attuale guadagno di 100 euro mensili (quello che – per intenderci – fa salire il netto in busta paga), che proviene dal trattamento integrativo (ex Bonus Renzi) destinato ad essere cancellato (per approfondire clicca qui).
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