Reddito di cittadinanza Manovra 2022, Repubblica: percettori spinti a non cercare lavoro, ecco perchè

La Manovra di Bilancio che il Parlamento andrà ad approvare entro la fine di dicembre prevede una nuova serie di controlli nella fase ‘istrutturia’ dell’Inps, cioè quando a seguito della domanda del cittadino.

Controlli deboli, scrivono Tito Boeri e Roberto Perotti sul quotidiano la Repubblica in edicola oggi, e in ogni caso insufficienti a garantire un cambio di rotta in quelli che sono considerati i punti deboli del ’fenomeno Rdc’.

In particolare i controlli su beneficiari e sui requisiti dichiarati (ma anche la loro conservazione), ma anche la sconvenienza nell’accettare un’offerta di lavoro.

“Se un beneficiario del reddito di cittadinanza – scrivono i due esperti – inizia a lavorare, perde immediatamente 80 centesimi di sussidio per ogni euro guadagnato; una volta aggiornata la dichiarazione Isee, perde la totalità di quanto guadagnato. In altre parole è come se i suoi redditi da lavoro venissero tassati al 100%. La legge di bilancio non interviene su questi disincentivi al lavoro regolare. Inasprisce invece le penalizzazioni in caso di mancata accettazione di lavori “congrui”: dopo il secondo rifiuto ingiustificato si perde il beneficio. Del resto, nessun disoccupato e nessun beneficiario di RdC ha mai perso il sussidio per avere rifiutato un’offerta “congrua”, come ha mostrato ormai da tempo Pietro Ichino. Sono state solo applicate (qualche centinaio!) di sanzioni a chi non si è presentato a colloqui di lavoro”.

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