Franco Ferria, 60 anni, albese, è stato rieletto oggi all’unanimità Segretario generale della Fai-Cisl Piemonte, la federazione agroalimentare e ambientale che conta in regione quasi 10mila iscritti. La sua elezione è avvenuta al termine VII congresso che si è celebrato nella tenuta di Fontanafredda, a Serralunga d’Alba, nel cuneese. All’assise, insieme a delegati e ospiti, sono intervenuti anche il Segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris e il Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota. Con Ferria nella segreteria regionale sono stati eletti Ivana Camisassa e Antonio Bastardi.
A fare gli onori di casa è stato Oscar Farinetti, che ha salutato l’iniziativa con un commento sulla ripartenza dalla crisi pandemica: “Lavoratori e imprenditori – ha detto il fondatore di Eataly – sono sulla stessa barca, specialmente oggi, con un passaggio epocale da affrontare e una dimensione del lavoro che va ripensata, sempre considerando che il mondo si regge sul lavoro, non sull’assistenza, ed è compito di tutti valorizzarlo con qualità e dignità. Ho anche apprezzato molto la posizione della Cisl, responsabile e propositiva: la scelta di non scioperare in questo momento è stata coerente”.
In Piemonte, è emerso dai dati Fai Cisl, il settore agricolo, silvicolturale e della pesca vale il 4,53% del valore aggiunto regionale. Principale elemento di successo delle produzioni agroalimentari piemontese sono senz’altro i prodotti di qualità certificata Dop e Igp, con 23 denominazioni alimentari e 59 nel settore vitivinicolo, 332 produzioni tipiche etichettate come Pat, prodotto agroalimentare tradizionale. Ma il settore traina con sé anche il turismo, soprattutto con 1305 aziende agricole che praticano agriturismo.
“L’agroalimentare è una risorsa enorme per il Paese”, ha confermato Ferria, ricordando tra l’altro che in Piemonte sono stati rinnovati tutti i contratti provinciali agricoli, con importanti integrazioni in termini di welfare e reddito. “Ma in Italia abbiamo stipendi e competenze ancora bassi, abbiamo oltre 900 contratti, molti dei quali sono contratti pirata, siglati da organizzazioni prive di rappresentanza, e sono contratti che fanno male ai lavoratori e alla crescita”. Ferria non ha mancato di affrontare il tema del caporalato: “Nel territorio saluzzese, uno dei principali distretti ortofrutticoli d’Italia, ogni anno si affronta l’emergenza di un arrivo disorganizzato dei lavoratori stagionali, per la maggior parte immigrati. Il sistema di collocamento pubblico rinuncia nel programmare i fabbisogni di manodopera e la situazione non garantisce a questi lavoratori il minimo di dignità e tutela igienico sanitaria. Per questo con la Fai e la Cisl del territorio siamo intervenuti con progetti come “Buona Terra”, un partenariato per supportare l’accoglienza alloggiativa e migliorare le condizioni di vita e lavoro, inoltre abbiamo siglato un protocollo con istituzioni regionali e parti datoriali per promuovere il lavoro regolare attraverso la piena applicazione della Legge 199 del 2016”.
Dopo gli interventi di delegati e iscritti, è intervenuto il Segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, che ha posto l’accento sul Pnrr: “Un’opportunità unica, con risorse che arriveranno una sola volta, dunque la sfida è fare in modo che gli investimenti e le riforme possano creare condizioni durature di crescita e benessere”. Il sindacalista è intervenuto anche sulla manovra economica del governo: “Abbiamo chiesto e ottenuto modifiche importanti, da ottobre a oggi la legge di bilancio è cambiata radicalmente grazie alle azioni unitarie di Cgil Cisl e Uil, per questo dispiace che anziché valorizzare i risultati raggiunti il sindacato si sia diviso. La Cisl andrà in piazza sabato 18 dicembre a Roma, in nome della partecipazione, del confronto e della responsabilità, per cambiare e migliorare i contenuti della manovra su lavoro, scuola, politiche industriali, occupazione di giovani e donne”, ha concluso il sindacalista.
Chiudendo il Congresso, anche il Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, ha commentato la scelta di Cgil e Uil di scioperare il 16 dicembre: “Un errore radicalizzare il conflitto con uno sciopero scelto per questioni politiche e non di merito”, ha detto, “lo sciopero rischia di disorientare e dividere i lavoratori, in un momento delicato per il Paese e con importanti segni di dialogo e di ripresa della crescita, e rischia dunque di vanificare tutto il confronto svolto finora e i risultati ottenuti rispetto alle richieste del sindacato”. Tra i temi del suo intervento, Rota ha sottolineato i danni provocati dal consumo di suolo, il bisogno di rafforzare il sistema previdenziale e tutelare i cosiddetti “working poors”, e l’urgenza di mettere al centro del lavoro la formazione: “Le competenze sono la vera leva per dare alla persona maggiori opportunità occupazionali e di crescita umana e professionale, per questo anche nella contrattazione stiamo dando alla formazione il valore di diritto soggettivo da estendere a tutti, non per pochi privilegiati, ed è un’innovazione per la quale, soprattutto nel settore dell’industria alimentare, che ha carenze di manodopera specializzata, stiamo ottenendo ottimi risultati”.
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Fonte: cisl.it