Disoccupati, percettori Rdc, cassintegrati, giovani: nuovo Decreto con 7,2miliardi euro

7,2 miliardi di euro. A tanto ammonta l’investimento del Governo nel Piano Nazionale nuove competenze in rampa di lancio ed in attesa dell’emanazione del Decreto interministeriale, già firmato dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando e ora si attende solo il via libera del Ministro dell’Economia Daniele Franco una volta che avrà ottenuto l’ok dalla Ragioneria Generale dello Stato.

7,2 miliardi di euro, si diceva, di cui 4,9 miliardi destinati al piano Gol, 600 milioni destinati all’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro con l’apprendistato duale, e 1,7 che rifinanzia il Fondo nuove competenze.

Obiettivo del Governo è rilanciare le politiche attive del lavoro nell’ottica di favorire l’occupabilità dei disoccupati. A dare l’annuncio è Il Sole 24 Ore in edicola oggi:

“Gli obiettivi, sulla carta sono ambiziosi: arrivare ad almeno 800 mila lavoratori, nell’ambito dei 3 milioni complessivamente presi a carico da Gol, coinvolti in attività di formazione, di cui 300mila per il rafforzamento delle competenze digitali (più del 55% degli individui di età compresa tra i 16 e i 74 anni è privo di competenze digitali di base rispetto a una media Ue del 44%). Si tratta di coinvolgere anche gli oltre 2,1 milioni di giovani che non studiano, non si formano e non lavorano (Neet), numero cresciuto con la pandemia. Senza considerare come, in base a dati del governo, oltre metà della popolazione adulta italiana in età lavorativa è potenzialmente bisognosa di riqualificazione (tra il 53 e il 59% dei 25-64enni). Sono circa 13 milioni gli adulti con un basso livello di istruzione (pari al 39% dei 25-64enni)”.

Il Piano Gol – Garanzia occupabilità per i lavoratori – prevede 4 percorsi tutti finalizzati a ricollocare percettori di Naspi, Dis-Coll, Rdc, cassaintegrati, ecc. nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Dall’ambizioso programma però – va ricordato – sono stati esclusi i lavoratori provenienti/appartenenti al terzo settore. Si tratta di circa 97.394 addetti di cui circa un terzo rientrano tra le categorie cd. svantaggiati, che nel settore – in rapporto ad altri ambiti – occupano numericamente una fetta importante: per approfondire clicca qui.

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