“Anche nella tragedia di Ravenusa i Vigili del Fuoco stanno dimostrando di essere gli unici veri protagonisti del soccorso tecnico urgente nel nostro Paese: la professionalità delle donne e degli uomini del CNVVF, infatti, è al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e degli organi di informazione che stanno seguendo gli effetti devastanti dovuti al crollo delle palazzine in provincia di Agrigento per una fuga di gas”. Lo dichiara in una nota il Segretario generale della Fns Cisl, la Federazione Nazionale della Sicurezza della Cisl, Massimo Vespia. “Non sono mancati i plausi e gli apprezzamenti della politica e delle istituzioni per ciò che il personale dei VVF sta facendo in uno scenario così complicato. L’auspicio è che, una volta per tutte, il Governo comprenda e riconosca concretamente il valore insostituibile del servizio che quotidianamente i Vigili del Fuoco svolgono con numerose criticità in ogni territorio della Penisola, dagli interventi di soccorso più elementari fino alle vere e proprie fasi emergenziali. In tal senso, una occasione che l’Esecutivo non dovrà perdere, sarà quella di portare nelle tasche dei nostri colleghi un rinnovo contrattuale e un livello previdenziale pari e, non inferiore, a quelli degli altri altri Corpi dello Stato.
Il rischio, purtroppo, è quello che l’avvio del processo di valorizzazione della retribuzione economica dei VVF, tra l’altro ancora non conclusosi, resti solo una vaga promessa: l’ipotesi di un contratto con importi diversi da quelli della Polizia di Stato avrebbe certamente l’effetto di vanificare ogni sforzo utile effettuato finora, per dare seguito all’allineamento stipendiale rivendicato da tutti gli schieramenti politici e dallo stesso Governo. Occorre, inoltre, assicurare alle donne e agli uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco la previdenza complementare; i sei aumenti periodici di stipendio già riconosciuti in favore dei lavoratori appartenenti al comparto difesa e sicurezza che determinano un aumento della misura dell’assegno pensionistico (previdenza obbligatoria) e, infine, la previdenza compensativa attraverso l’stituzione di un fondo per la realizzazione di interventi perequativi di natura previdenziale. Resta ancora da affrontare, altresì, la delicata questione dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e del riconoscimento delle malattie professionali e della defiscalizzazione degli straordinari”. “Il Governo- conclude Vespia- traduca in fatti concreti, le parole per il personale della nostra categoria”.