Veneto. “La responsabilità in piazza”. Cisl e Fnp sabato 18 dicembre alla manifestazione di Roma

“Una società che non si occupa adeguatamente di chi vive il disagio sociale non è la società a cui pensiamo, abbiamo il dovere di impegnarci di più per adeguare le risposte ai crescenti bisogni. Lo spopolamento delle zone montane comporta lo sradicamento delle persone dai propri ambienti, dalla loro cultura, dalle loro abitudini, significa abbandonarle alla solitudine, un’ingiustizia per le comunità, un’autentica violenza per gli anziani”. Queste le parole pronunciate da Franco Marcuzzo, confermato segretario generale della Fnp Belluno Treviso nel pomeriggio di martedì 14 dicembre al termine del terzo Congresso territoriale dei Pensionati Cisl.
“Esploratori di futuro” il titolo del Congresso, a ricordare che – spiega Marcuzzo – “essere pensionati non significa solo occuparsi di questioni ‘da pensionati’, come l’isolamento sociale che stanno vivendo molti anziani in questo periodo, l’eccessiva tassazione Irpef, le mancate rivalutazioni delle pensioni, le liste d’attesa negli ospedali, presso i medici di famiglia e i servizi sociali, ma anche riflettere su temi come denatalità e lavoro, questioni che all’apparenza sembrano non nostre, ma che ci vedono interessati in prima persona. È nostro dovere guardarci attorno, provare ad essere parte attiva per individuare nuove risposte a denatalità, disoccupazione, precariato, disagio sociale, spopolamento delle zone montane. La nostra società sta cambiando e noi abbiamo l’obbligo di comprenderne le dinamiche e provare a dare delle risposte”. E alcuni dati presentati al Congresso aiutano a comprendere meglio lo scenario attuale e futuro dal punto di vista demografico.
In provincia di Belluno gli over 65 sono passati da rappresentare il 23% della popolazione 10 anni fa all’attuale 27%. Nel 2025 saranno quasi il 30%. Nello stesso periodo i minori sono passati dal poco meno del 13% all’11% di oggi. Nel 2025 saranno il 10,6% della popolazione. Indicativa dell’invecchiamento costante della popolazione anche la percentuale di crescita degli over 80: nel Bellunese gli ultraottantenni sono aumentati di oltre il 12% negli ultimi 10 anni.
“Denatalità – ha sottolineato Marcuzzo nella sua relazione – lavoro, disoccupazione, precariato sono temi nostri, sono importanti perché il lavoro è dignità, è prospettiva. Sono temi che riguardano i nostri figli, i nostri nipoti, sono i frutti di una società di cui siamo parte, abbiamo il dovere di concorrere al miglioramento per loro, per noi, per la tenuta del nostro sistema di protezione sociale”. “In particolare – ha aggiunto –nella montagna bellunese, oltre alla diminuzione dovuta al calo delle nascite, si assiste anche ad un flusso migratorio interno dal ‘nord’ verso il ‘sud’, che evidenzia l’importanza che qualsiasi proposta di interesse debba prevedere, a prescindere, il mantenimento dei servizi nelle terre alte. Sarebbe importante un intervento dello Stato per creare condizioni di favore al mantenimento dell’integrità fisica e culturale delle comunità montane, magari attraverso una fiscalità di vantaggio o zone franche ad esenzione IVA così come previsto dalla legge sulla montagna presentata in Parlamento”.
Insieme a Marcuzzo, 66 anni, di Mareno di Piave, martedì a Monastier sono stati confermati in segreteria il feltrino Maurizio Cappellin, classe 1950, una lunga storia sindacale alle spalle tra le fila della Fim, della confederazione e infine dei Pensionati Cisl e Laura Fontana, di Pieve di Soligo, ex insegnante, in pensione dal 2017, attiva nel volontariato e nella Fnp come responsabile della zona di Pieve di Soligo e Quartier del Piave ed entrata in segreteria nel marzo di quest’anno.
Molti i temi toccati dal Congresso e molti gli ospiti che hanno portato il loro contributo, dal direttore generale della Ulss 2 Francesco Benazzi, al direttore dell’Israa Giorgio Pavan, fino al direttore dell’Inps di Treviso Marco De Sabbata.
Esploratori di futuro – ha detto il segretario generale nazionale della Fnp Piero Ragazziniperché non siamo solo la memoria di questo Paese, ma anche la contemporaneità e il futuro, futuro che non può che passare attraverso un grande patto fra generazioni che veda al primo posto l’impegno per il lavoro stabile dei giovani”. Ragazzini è intervenuto anche sul confronto in corso sulla legge finanziaria, “che prevede dopo anni per la prima volta la rivalutazione delle pensioni e una fiscalità vantaggiosa per i pensionati, aumenta il livello della no-tax area e contempla una legge sulla non-autosufficienza finanziata per il prossimo quadriennio con 850 milioni”.
Tina Cupani, segretaria generale della Fnp del Veneto, ha sottolineato l’importanza di proseguire il dialogo con il governo, il confronto e l’impegno per la coesione e la giustizia sociale. “Grazie alla riforma fiscale – ha spiegato – tra allargamento della no tax area e la revisione delle aliquote, dal 2022 i 60.500 pensionati bellunesi pagheranno 7 milioni di euro in meno di tasse”. Possiamo, e dobbiamo, ancora perfezionare molto la riforma, ma questo è il primo passo a favore della maggioranza dei pensionati. Il dialogo con il Governo non si deve interrompere, per arrivare a disegnare un fisco equo, progressivo, più semplice e che tuteli le fasce più deboli. Per questo anche i pensionati veneti della Fnp saranno il 18 dicembre a Roma, per la manifestazione indetta dalla Cisl nazionale e alla quale parteciperà numerosa la Cisl Belluno Treviso. “Oggi la strada da percorrere è quella della contrattazione e della concertazione, non quella dello sciopero – ha dichiarato il segretario generale della Cisl territoriale Massimiliano Paglini -. Questo Paese si regge sulle spalle fiscali dei pensionati e dei lavoratori e va detto chiaramente che il governo Draghi con noi ha iniziato un percorso per alleggerire il carico fiscale per queste due categorie: sono stati stanziati ben 7 miliardi per l’abbattimento del cuneo fiscale, 850 milioni in quattro anni per la non autosufficienza, 3,8 miliardi per il fondo per le bollette e il governo ha dato piena disponibilità a incontrarci per proseguire la trattativa: non si capisce perché si debba scioperare quando invece c’è bisogno di dialogare e di non avvelenare il clima negli ambienti di lavoro e di continuare questo percorso di riforme e tutela di lavoratori e pensionati”.

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Fonte: cisl.it