In uno degli emendamenti presentati ieri dal Governo al Senato, che si avvia rapidamente all’approvazione della Manovra di Bilancio viene inserita una clausola “salva Bonus ex Renzi”. Il trattamento integrativo che percepiscono oggi i titolari di reddito da lavoro dipendente o assimilato (come i percettori NASpI o DisAgricola) fino a 28mila euro annui.
Nei giorni scorsi i documenti governativi parlavano di un taglio del Bonus dal valore di 100 euro mensili, fino al punto da spingere Cgil e Uil alla proclamazione dello sciopero (per questa e altre ragioni).
Ora la svolta. Il bonus resterà pieno, per 1.200 euro, per i redditi fino a 15mila euro perchè non avrebbero ‘capienza’ per arrivare ad ottenerlo. E viene mantenuto, almeno in parte, anche per i redditi fino a 28mila euro per evitare che qualcuno ci rimetta con il mix tra nuova Irpef, detrazioni e assorbimento del bonus.
Ecco cosa ha scritto il Governo nell’emendamento su cui si appresta a chiedere il voto di fiducia al Senato (che sarà poi trasposto in un maxi-emendamento), per cui l’esito positivo è dato per scontato, che TuttoLavoro24.it è in grado di anticipare in ESCLUSIVA ai suoi lettori:
Dunque dal 2022 i titolari di reddito da lavoro dipendente o assimilati avranno un prelievo Irpef del 23% fino a 15.000 euro e del 25% nella fascia 15.001 – 28.0000 euro.
In più è garantito il Bonus 100 euro (ex Renzi) per chi non supera i 15.000 euro, come è oggi. Mentre per lo scaglione di reddito successivo (15.001 – 28.0000 euro) gli effetti del Bonus 100 euro non saranno garantito a tutti perchè con la nuova aliquota di prelievo al 25% molti contribuenti non hanno sufficiente imposta lorda su cui scontare le detrazioni.
E’ stata prevista, per questi casi, una clausola di salvaguardia che però garantisce una sostanzialmente invarianza solo nel 2022. Significa che i contribuenti tra 15-28mila euro non ci perderanno nel corso del 2022 ma dopo sì.
Come spiega Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“La clausola vale infatti solo per gli oneri detraibili sostenuti fino al prossimo 31 dicembre. La spese del 2022 dovranno invece tener conto del nuovo sistema”.
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