Assegno unico figli 2022: tagli e esclusioni per famiglie, disabili, genitori separati, donne sole, italiani all’estero

E’ arrivato dopo circa un mese l’atteso parere della Camera dei deputati allo schema di decreto legislativo che dovrà essere emanato dal Governo entro pochi giorni – è in previsione prima di Natale -, per far decollare l’Assegno unico e universale figli dal 1° gennaio 2022.

E’ oramai noto che da gennaio si potrà fare la domanda ma le erogazioni partiranno da marzo 2022.

Secondo quanto raccolto da TuttoLavoro24.it nel documento predisposto dalla Camera si chiede al Governo di apportare al decreto almeno 6 modifiche prima della sua emanazione per sanare dei vuoti di tutela per un po’ tutte le categorie di famiglie. Vuoti di tutela che potrebbero determinare dei tagli o addirittura esclusioni dagli importi.

Assegno unico figli 2022: i rischi da correggere

  1. Il Governo ha previsto una clausola di salvaguardia di durata annuale ma la Camera chiede che questa sia almeno triennale (2022-2023-2024): diversamente per le famiglie (potenzialmente tutte) ci sarebbe il forte rischio di vedersi tagliare i benefici complessivamente goduti a seguito della soppressione di assegni nucleo familiare, detrazione figli, bonus figli, se l’importo dell’assegno unico si rivelasse essere inferiore alla somma di questi. Inoltre chiedono che la clausola di salvaguardia sia estesa ad una soglia Isee sopra i 25 mila euro (il Governo si era fermanto a questa soglia).
  2. Capitolo figli disabili maggiorenni: l’Assegno univo ‘premia’ i figli disabili sotto i 18 anni, ma una volta superata la maggiore età le famiglie riceveranno – senza uno specifico motivo – un taglio al sussidio. Taglio che diventa penalizzante per chi, sebbene maggiorenne, viene dichiarato inabile al lavoro, ecco perchè la Commissione Affari sociali della Camera chiede una modifica.
  3. Genitori separati: in caso di genitori separati occorre che il Decreto sia più chiaro su come e a chi viene erogato l’Assegno, preferendo il genitore che ha l’affido dei figli.
  4. Donne immigrate sole senza permesso di soggiorno o residenza: occorre che il Governo si interroghi come aiutare le donne immigrate in Italia che si trovano in questa situazione, anche assegnando in modo straordinario e “a tempo” l’assegno unico. Una soluzione suggerita può essere quella di selezione queste donne sulla base del requisito del ‘domicilio stabile’.
  5. Italiani all’estero: la norma li penalizza, si tratta di lavoratori che comunque beneficiano di assegni familiari e detrazioni che sono in via si soppressione.
  6. Domanda Assegno unico va fatta ogni anno: su questo aspetto i parlamentari chiedono al Governo di introdurre una semplificazione magari prevedendo l’utilizzo di una App per il rinnovo.

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