“La Cisl non condivide le conclusioni del Rapporto della Commissione di studio su previdenza e assistenza che negano la possibilità di utilizzare il sistema di finanziamento, contributi e fiscalità, per distinguere tra le prestazioni di natura previdenziale, da quelle di natura assistenziale”. Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga. “In questo senso la Cisl ha espresso la propria valutazione negativa al rapporto presentato oggi ai componenti della Commissione di studio redatto da un gruppo ristretto della stessa. Pur riconoscendo che l’analisi della spesa sociale è molto complessa, che esistono prestazioni che possono avere natura ibrida e che, in sede di comparazione a livello internazionale ed europeo, è particolarmente difficile individuare indici condivisi che permettano di comparare in modo corretto e realistico sistemi sociali caratterizzati da storie molto diverse, tuttavia la Cisl sottolinea che la Commissione, attivata su richiesta dei Sindacati, avrebbe dovuto svolgere un lavoro di approfondimento più analitico. Tale lavoro di approfondimento avrebbe dovuto quantificare quali sono le prestazioni pagate dai contributi versati da lavoratori e imprese e quali invece in carico alla fiscalità generale, e non limitarsi, come avviene nelle conclusioni, di fatto a confermare lo status quo dove questa distinzione non è chiara e si continua a far pesare sull’aggregato della spesa per pensioni costi impropri. La Cisl ritiene che, purtroppo, questo risultato non soddisfacente sia anche stato determinato da un metodo di lavoro che di fatto ha esautorato, negli ultimi sei mesi, una parte del sindacato nella redazione del Rapporto finale. Inoltre, anche la richiesta sindacale di procedere ad una comparazione dei costi della spesa sociale, in particolare quella per pensioni al netto invece che al lordo, non viene adeguatamente riscontrata nelle conclusioni del rapporto”. “La Cisl in ogni caso- conclude Ganga- continua a essere disponibile a continuare il confronto in considerazione della delicatezza dei temi trattati e del fatto che la spesa sociale è destinata ad aumentare ponendo il problema del suo finanziamento; è, inoltre, convinta della necessità di uno sforzo maggiore per classificare, diversamente da oggi, la spesa previdenziale da quella assistenziale”.
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Fonte: cisl.it