Trasporti. Covid, Sindacati a Giovannini: “Rinnoviamo richiesta incontro su aggressioni nel settore”

“Ancora una volta abbiamo scritto al Ministro Enrico Giovannini per essere ricevuti SUL tema dell’escalation di aggressioni alle lavoratrici e ai lavoratori impiegati sui mezzi pubblici nei controlli previsti dal decreto anti-Covid dello scorso 23 dicembre”. È quanto dichiarano i segretari generali di Filt-Cgil Stefano Malorgio, Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, che proseguono: “in particolare, ci riferiamo al controllo, in vigore fino alla fine dello stato di emergenza, dell’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 su tutti i mezzi di trasporto e per tutta la durata del viaggio. I recentissimi episodi di cronaca, ormai con frequenza giornaliera, rendono necessario un intervento immediato del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili per tutelare l’incolumità fisica del personale di front line e dei passeggeri che rispettano le regole e per prevenire ulteriori episodi di aggressioni e infortuni sul lavoro”.
“La tracciabilità del passeggero sul trasporto pubblico locale, la necessità di rendere più stringenti le norme sul fermo dei soggetti violenti per non consentire loro una reiterazione del reato, un incremento delle forze dell’ordine a bordo dei mezzi – sottolineano i tre Segretari generali – sono alcune delle proposte che abbiamo già presentato al tavolo sul Protocollo contro le aggressioni al personale. Riteniamo altresì fondamentale, nelle more dell’entrata in vigore di efficaci provvedimenti atti a scoraggiare le aggressioni, intervenire nell’immediato attraverso la sospensione, in tutti i servizi di trasporto persone, dell’attività di controllo, quando il personale non è affiancato dalle forze dell’ordine”.
“Per tali ragioni – concludono Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi – e per ribadire le motivazioni e preoccupazioni delle nostre richieste chiediamo un nuovo incontro urgente E considerando le nostre precedenti richieste di incontro sui temi dei trasporti, rimaste ad oggi inevase, se il Ministro sceglierà ancora una volta la linea del silenzio, adotteremo tutte le azioni del caso”.

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Fonte: cisl.it