Reddito di emergenza proroga 2022, in attesa del Decreto la Lega propone un’«alternativa»

ROMA – La proroga del Reddito di emergenza per il 2022 al momento resta solo una promessa nelle parole esplicite del premier Mario Draghi alla vigilia di Natale (clicca qui) e dell’ex premier Giuseppe Conte alla vigilia di Capodanno (clicca qui). Per realizzarla serve un nuovo scostamento di Bilancio chiesto a gran voce dal M5S, che tuttavia sembra essere stato rinviato a febbraio.

Nel frattempo arrivano notizie di imminenti proposte legislative, in questo caso portate avanti dalla Lega, per consentire alle famiglie di avere un maggior reddito per far fronte alle spese e al rialzo dei costi in questa fase pandemica.

Un intervento che però riguarderebbe i soli lavoratori in cassa integrazione, anch’essi inclusi nel sussidio del Reddito di emergenza nel 2020-2021, fino a quando vigente.

Secondo quanto anticipa Ansa.it ieri durante il dibattito politico che a portato al nuovo Decreto Covid la Lege avrebbe lanciato una proposta per sostenere il reddito dei lavoratori cassintegrati rimasti senza ulteriori forme di aiuto.

“Formuleremo una proposta – si legge – per consentire l’anticipo del Tfr a chi è rimasto senza stipendio perché sospeso dal lavoro per permettere il sostegno delle famiglie altrimenti prive di reddito”.

Una proposta che dovrà essere condivisa con le altre forze politiche ma se attuata darebbe esattamente il senso del “nuovo corso” Governativo: il sostegno al reddito va trovato in strumenti che già rientrano nei diritti dei lavoratori, come il Trattamento di fine rapporto, il cui beneficio – si sa – è differito (appunto al termine del rapporto di lavoro), ma che potrebbe essere chiamato in causa anticipatamente per chi ne ha bisogno adesso. Dando ovviamente la possibilità al lavoratore di scegliere.

Considerato che la Lega non ha mai visto con favore il Rem, considerato come il “fratellastro” del Reddito di cittadinanza, è evidente che come mossa politica ha tutto il significato di spostare l’asse degli aiuti sul fronte privato, spingendo i lavoratori a far affidamento sulle proprie disponibilità (il tfr è un accantomento del lavoratore realizzato dal datore di lavoro mensilmente) anzichè intervenire con nuovi aiuti provenienti da scostamenti di Bilancio, che creano un extra-deficit, al quale si sta opponendo anche Italia Viva, il partito di Matteo Renzi.

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