Dal 1° gennaio 2022 la Manovra di bilancio è ufficialmente legge.
All’interno di questa legge non mancano i riferimenti e le novità relative al Reddito di cittadinanza – Pensione di cittadinanza, in materia di obbligo di presentarsi ai centri per l’impiego (clicca qui), décalage di 5 euro mensili (clicca qui), ecc.
Riteniamo quindi necessario fare un riepilogo generale di quelli che sono gli aspetti fondamentali da sapere per tutti coloro che a partire dal nuovo anno intendono richiedere il sussidio. Novità che però – attenzione – riguardano anche gli attuali percettori. Vediamole insieme.
Non ci sono grosse novità per quanto riguarda i requisiti, questi infatti in linea di massima sono gli stessi considerati validi per il 2021, in particolare:
Non ci sono degli importi fissi, uguali per tutti i percettori del reddito di cittadinanza. Questi variano infatti soprattutto in base alla situazione economica rilevata tramite l’ISEE familiare in corso di validità.
Un altro fattore che contribuisce alla variazione dell’importo mensile riguarda anche gli altri trattamenti assistenziali e i redditi eventualmente percepiti dalla famiglia. Il nucleo familiare ha quindi diritto al beneficio massimo solo nel caso in cui non percepisca trattamenti assistenziali e altri redditi rilevati nell’ISEE.
La scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementata di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di anni 18 e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, elevato a 2,2 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza.
A partire dal 1° gennaio 2022 gli importi saranno ridotti se il beneficiario del reddito di cittadinanza rifiuta la prima offerta di lavoro congrua. Nella nuova legge sono considerate congrue tutte quelle proposte di impiego che distano 80 km dalla dimora di residenza (anziché 100 come era fino al 2021), o che possono essere raggiunte entro 100 minuti con l’ausilio di mezzi pubblici. E’ congrua anche un’offerta di lavoro a tempo determinato o part-time.
Si tratta di una riduzione dell’importo costante, pari a 5 euro mensili a partire dal mese successivo a quello in cui si è rifiutata un’offerta di lavoro congrua.
Tale riduzione continuerà fino a raggiungere la soglia minima di 300 euro mensili.
Se in possesso di tutti i requisiti necessari, il beneficiario del reddito di cittadinanza inizierà a percepire l’importo a partire dal mese successivo alla domanda per un periodo continuativo di 18 mesi.
Terminato questo periodo è possibile richiedere il rinnovo un numero illimitato di volte, e questo verrà concesso solo previo controllo che nel frattempo i requisiti posseduti dal percettore non siano stati modificati.
Prima di ogni rinnovo, tuttavia, è prevista la sospensione di un mese, tranne nel caso della pensione di cittadinanza, dove la sospensione non avrà luogo.
Il reddito di cittadinanza è cumulabile con:
Neanche le modalità per richiedere il reddito di cittadinanza sono cambiate. È infatti possibile presentare domanda secondo le consuete modalità:
Una novità invece sta nel fatto che dal 1° gennaio 2022 la domanda di Rdc resa dall’interessato all’INPS per sé e tutti i componenti maggiorenni del nucleo, equivale a dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did).
Questa novità avrà come primo effetto che il percettore non dovrà più attendere la convocazione al centro per l’impiego per attestare di essere disponibile a lavorare.
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