Decreto Sostegni ter bozza: ecco cosa c’è per i lavoratori stagionali [ESCLUSIVA]

ROMA – Alle imprese del turismo e ai lavoratori stagionali il nuovo Decreto Sostegni ter riserva poco meno di una…dedica.

Vien da pensare ciò a leggere la bozza del Decreto – che TuttoLavoro24.it ha potuto consultare in ESCLUSIVA per i suoi lettori – che nei suoi pochi e scarni provvedimenti a favore del turismo e dei suoi lavoratori si limita a prevedere appena un esonero contributivo per le nuove assunzioni con contratto stagionale o a tempo determinato.

Ma vediamo nel dettaglio.

La norma – l’articolo 4 della bozza del Decreto Sostegni ter che il Governo sta per approvare in queste ore – stabilisce che in tutti i casi di assunzione di lavoratori con rapporto a tempo determinato o con contratto di lavoro stagionale nei settori del turismo e degli stabilimenti termali è riconosciuto un esonero contributivo.

Si tratta di unesonero totale dal versamento dei contributi previdenziali”, già previsto dal Decreto Agosto 2020, “con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile”. L’esonero è valido solo per 3 mesi e solo per la parte dei contributi di competenza delle imprese.

L’esonero quindi non coinvolge la parte dei contributi Inps a carico dei lavoratori. Che pertanto dovrà essere pagato nella misura piena a detrarre dalla retribuzione lorda (imponibile). Da questo punto di vista ci si sarebbe aspettato un intervento di “taglio” in modo da far incrementare – anche se di poco – il netto in busta paga di questi lavoratori. Peraltro la brevità dell’esonero – appena 3 mesi – disincentiva le assunzioni di più lungo periodo.

Vedremo se l’appuntamento è solo rinviato a febbraio, quando col nuovo scostamento di Bilancio di cui si parla da settimane potrebbero arrivare nuovi bonus per i lavoratori stagionali.

Colpisce inoltre un altro aspetto. La norma avrebbe lo scopo di incentivare la assunzioni stagionali o a termine (e non anche quelle a tempo indeterminato) in un periodo dell’anno non particolarmente vivace sul fronte delle assunzioni nel turismo. Se poi si considera il contesto pandemico vien da pensare che saranno veramente poche le aziende – rispetto alle centinaia di migliaia di aziende turistiche – che ne beneficeranno.

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