La misura a favore del lavoro stagionale e del turismo prevista dal Decreto Sostegni ter andrà forse ad incentivare poco più di 80 mila assunzioni a termine nel primo trimestre 2021.
E’ probabilmente questa la ‘prospettiva sociale’ che il Governo ha messo in conto quando, la settimana scorsa, ha deciso di mettere da parte per il momento l’introduzione di nuovi Bonus ai lavoratori stagionali (se ne riparlerà a febbraio, più remota l’ipotesi di una proroga NASpI) e ha deciso di puntare tutto sull’inserimento occupazionale di questi lavoratori.
La misura infatti prevede uno sgravio contributivo totale per tre mesi, gennaio febbraio marzo, per le aziende che assumono stagionali o comunque lavoratori con contratti a termine (per approfondire clicca qui).
Ma di che numeri si parla certo nessuno può saperlo. Gli indicatori dei contagi Covid del mese di gennaio, comprese quarantene e chiusure dei pubblici esercizi e attività turistiche, non offrono tuttavia floride speranze circa un rialzo significativo delle assunzioni con contratto a tempo determinato. E comunque i conti si fanno solo alla fine (del trimestre).
Osservando però i numeri delle assunzioni dei lavoratori stagionali nel primo trimestre 2021 (dati Anpal-Inps usciti proprio qualche giorni fa), che non è detto vengano replicati nel 2022 (un anno fa erano anche chiusi gli impianti di sciistici, solo per fare un esempio di un’attività tipicamente stagionale oggi riaperta) si può provare a fare una proiezione:
Tra gennaio, febbraio e marzo dell’anno scorso si sono registrate rispettivamente 23.463, 20.324, 23.206 assunzioni, per un totale di 81.637 lavoratori stagionali inseriti nel turismo.
Dati davvero ‘minimi’ se si pensa che nel corso del 2021 sono stati milioni i lavoratori che hanno perso un rapporto di lavoro, a partire proprio dai lavoratori stagionali che, come si può vedere da questo grafico hanno toccato il picco delle uscite – come era prevedibile d’altronde – sul finire della stagione estiva. Con la ‘punta’ di 269.499 contratti cessati a settembre:
Quanti di questi lavoratori il Governo pensa di poter aiutare, ricollocandoli, con il ‘favore’ della misura di decontribuzione del Decreto Sostegni ter? La risposta non è pervenuta. Di certo c’è che la prospettiva appare assai debole, se si pensa che si tratta di lavoratori che anche per aver cessato la NASpI (per una buona parte di loro è così) hanno l’esigenza immediata di un intervento per sostenere il loro reddito.
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