Inps ha avviato le lavorazioni per i pagamenti del Reddito di cittadinanza. Tutto è cominciato il 25 gennaio con le prime date apparse sul Fascicolo previdenziale e poi l’apparizione della data di ”Invio a Poste” per il 27 gennaio, che ha tranquillizzato molti percettori sul (probabile) buon esito dell’elaborazione. Piccoli ritardi a volte sono causati da Poste Italiane.
Ma tutto ciò ha riguardato solo una parte dei beneficiari. Molti altri a distanza di diverse ore dalle prime elaborazioni Inps, che a noi risultano intorno alle 18:00 del 25 gennaio, non visualizzano ancora nulla. Zero segnali. Secondo quanto si apprende direttamente da Inps sarebbero in corso delle verifiche.
Sono quindi in corso delle verifiche Inps che impedirebbero di andare avanti con l’elaborazione e quindi con la ricarica del Reddito di cittadinanza di gennaio 2022.
Secondo quanto appreso da TuttoLavoro24.it le verifiche in particolare su Rdc sarebbero in corso – a campione – sui requisiti, in realtà già da mesi. Con accertamenti che hanno visto coinvolti anche diversi CAF a livello nazionale: obiettivo smascherare gli illeciti e le false attestazioni nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche compilate per il rilascio dell’Isee, quali la mancata indicazione di possidenze immobiliari, diverse dalla casa di abitazione, omissioni relative alla composizione del nucleo familiare, la mancata indicazione di misure cautelari nei confronti dei richiedenti il reddito o da parte dei componenti del nucleo familiare, ovvero la mancata indicazione della proprietà di autoveicoli di prima immatricolazione nei 6 mesi precedenti la richiesta del beneficio, ecc.
Non mancano inoltre verifiche su altri requisiti, ad esempio la cittadinanza, la residenza compatibilità con altre prestazioni percepite dai membri del nucleo familiare (assegni invalidità, ecc.). Ma questi sono controlli effettuati in ogni momento e non solo in corrispondenza delle elaborazioni che portano ai pagamenti mensili.
Tornando al ‘blocco’ di queste ore sul Rdc, in particolare risultano effettuate da parte di Inps verifiche proprio sulla DSU.
Alcuni beneficiari hanno infatti ricevuto in queste ore un messaggio come questo: “esito positivo controlli sulla DSU trovata”. Si tratta di un messaggio che annuncia il buon esito dei controlli, l’Invio elaborazione a Poste e quindi la conferma del pagamento imminente.
Ma non tutte le pratiche dei percettori sono state controllate e questo genera ritardi. Sono infatti in corso ancora verifiche.
Dunque – e ricapitolando – una volta concluse positivamente le verifiche, partono le elaborazioni che potrebbero avere a questo punto qualche giorno di ritardo. Arrivare ad esempio il giorno 28 gennaio, ma ogni situazione è differente.
Se invece non si conclude positivamente e in breve tempo l’attività di verifica, può succedere che il pagamento possa slittare ed essere liquidato come “arretrato” con la ricarica di metà mese, già dalla metà di febbraio prossimo. Nelle ipotesi peggiori slitta ai mesi successivi. Si tratta di “verifiche” che già nei mesi scorsi hanno causato ritardi, con percettori che hanno le ricariche ferme anche a novembre o ottobre 2021.
C’è poi la casistica di chi, tra i percettori Rdc, in queste ore ha in pagamento un importo della rata di gennaio più basso, anche 300/400 euro. La ragione di questo taglio potrebbe risiedere nel fatto che in presenza di un ISEE corrente scaduto sul finire del 2021 – ricordiamo infatti che l’ISEE corrente ha una durata più breve – , Inps, per effettuare il pagamento di gennaio 2022 si sia agganciata all’ISEE ordinario, più alto, che ha portato ad una decurtazione dell’importo.
Per queste situazioni si ritornerà alla normalità una volta elaborato il nuovo ISEE 2022.
Infine in altri casi, nei nuclei dove c’è chi percepisce la pensione di invalidità, che sappiamo avere avuto un incremento a partire dal 2020 (368 euro circa, come quota massima), sembra che Inps calcolando la ‘maggiorazione sociale’ ha poi scalato questi importi dalla ricarica Rdc. Occorre verificare questa situazione nella sintesi economica del “Reddito familiare”, sotto la voce “Trattamenti Assistenziali sommati (presenti in ISEE)”.
Qualora confermato, potrebbe essere ricondotto al noto errore Inps che nell’ISEE 2022 – ma il Rdc di gennaio non tiene conto dell’ISEE 2021? – ha conteggiato come reddito disponibile gli aumenti di pensione ricevuti a partire dal luglio 2020. Inps stessa ha ammesso l’errore e ha garantito che avrebbe fatto le opportune correzioni (abbiamo affrontato il tema alcuni giorni fa: clicca qui). Ma si sa, i tempi Inps non garantiscono la celerità del risultato.
Aggiornamenti seguiranno nelle prossime ore sulla nostra Home page.
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