Fermo Trasporti 2022, ci sarà? Le ultime notizie

L’incontro di ieri al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, presieduto dalla viceministra
Bellanova
, si è concluso senza aver ancora prodotto i risultati tangibili che UNATRAS e gli autotrasportatori
che autonomamente hanno deciso di attuare azioni di protesta, si attendevano.

Lo si apprende da una nota UNATRAS, il coordinamento delle maggiori associazioni dell’autotrasporto in Italia guidato dal Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani.


Il coordinamento delle associazioni dell’autotrasporto – si legge – “riconferma la propria disponibilità a proseguire il confronto con le istituzioni, tenendo aperto il dialogo con le imprese per individuare le iniziative più efficaci e opportune per raggiungere le soluzioni auspicate dalla categoria”. Si va avanti ad oltranza dunque nella trattativa con le Istituzioni, che per le imprese ha il preciso obiettivo di portare a casa un sostegno economico adeguato per affrontare l’eccezionale aumento dei costi e di un intervento concreto ed efficiente sulle norme per garantire una maggiore regolarità del mercato dell’autotrasporto.

“UNATRAS, – prosegue ancora la nota – che non si riconosce minimamente nelle azioni di violenza che hanno avuto luogo in questi giorni, non esclude comunque il ricorso al fermo nazionale dei servizi, ma sempre nel rispetto delle regole e dei codici di autoregolamentazione”.

Il codice di autoregolamentazione del settore, dettato per evitare blocchi stradali incontrollati e senza regole, prevede che vi debba essere un preavviso specifico (almeno 25 giorni) e una durata stabilita del fermo (massimo 5 giorni), di fatto uno “sciopero” dei trasportatori.

Nel frattempo i blocchi stradali degli ultimi giorni stanno rallentando le consegne e gli approvvigionamenti di merce. Giungono così notizie di supermercati con scaffali vuoti e siti produttivi costretti a fermare la produzione.

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