Guerra, 1 ora in meno di retribuzione a tutti i lavoratori per aiutare il popolo ucraino

E’ destinata a far aprire il dibattito la proposta del sindacato Cisl di voler aiutare concretamente il popolo ucraino martoriato dalla guerra attraverso una sottoscrizione tra tutti i lavoratori, con il coinvolgimento delle imprese, che prevede la riduzione di un’ora di retribuzione in busta paga per tutti. Ma su base volontaria.

La proposta è ben spiegata dal Segretario Generale del sindacato di Via Po Luigi Sbarra sul quotidiano Avvenire in edicola oggi. Quello che segue è uno stralcio dell’intervista.

Come pensate di aiutare concretamente il popolo e i lavoratori ucraini?
Abbiamo proposto a Cgil, Uil e alle associazioni di imprese di aprire una sottoscrizione in tutti i luoghi di lavoro a favore dei profughi, delle famiglie coinvolte e della popolazione ucraina. Pensiamo ad una raccolta su base volontaria che permetta di devolvere la somma pari ad un’ora di lavoro ad un fondo per finanziare programmi di aiuto, come cibo, vestiario, medicine alloggi. Ad ogni ora concessa dal lavoratore andrebbe ad aggiungersi un contributo equivalente dell’impresa. Ci sembra il modo migliore per dare un contributo concreto a chi fugge o ha perso tutto. In caso non arrivino risposte celeri, siamo prontissimi a muoverci da soli“.

Una proposta che, se attuata, spingerebbe dunque le imprese a versare a questo fondo un importo pari a quello ‘optato a favore degli ucraini’ da parte dei lavoratori.

Parliamo di cifre molto importanti, che salgono ancor più nelle imprese di più ampie dimensioni, che comporterebbe anche un ragionamento sulla destinazione delle quote contributive dovute su quegli importi economici. Pertanto, la sensazione è che una proposta di questo tipo dovrebbe, per essere attuata, prevedere anche un intervento legislativo finalizzato a chiarire questi aspetti. Oltre che una possibile detraibilità fiscale, anche parziale e specifica, di questi importi da parte delle imprese e lavoratori.

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