Reddito di cittadinanza 2022, quando si può rifiutare un’offerta di lavoro?

È ormai risaputo che la legge di bilancio 2022 ha cambiato parzialmente le caratteristiche del Reddito di cittadinanza, misura voluta come sostegno economico alle persone in maggiori difficoltà.

Tra le modifiche introdotte, fondamentale è quella che riguarda le offerte di lavoro. In particolare, quando un’offerta si considera congrua, quante offerte è possibile rifiutare per non perdere il sussidio e, non meno importante, quando si possono rifiutare queste offerte di lavoro.

Rdc rifiuto offerte di lavoro: quando un’offerta è congrua?

Per definire congrua un’offerta di lavoro questa dovrà riguardare un posto di lavoro che si trova entro gli 80 km dalla residenza (prima il limite era di 100 km) o che è possibile raggiungere con i mezzi pubblici in non più di 100 minuti. Questo vale per la prima offerta.

La seconda, invece, sarà congrua indipendentemente dalla distanza, quindi potrà pervenire da qualsiasi luogo del territorio italiano.

Questo vuol dire quindi che solo per determinate offerte di lavoro scatta la riduzione – e poi la revoca – del reddito di cittadinanza, quelle che appunto sono considerate “congrue”, e non per tutte.

Rdc rifiuto offerte di lavoro: quante offerte posso rifiutare?

Il limite del 2021 di tre offerte congrue rifiutabili è stato portato a due con la Manovra 2022. Ciò significa che se un percettore del reddito di cittadinanza rifiuta per due volte un’offerta di lavoro ritenuta congrua, quest’ultimo perderà il sussidio.

Se invece si rifiuta solamente la prima offerta di lavoro congrua non scatterà la revoca bensì il décalage mensile, ovvero una riduzione di 5 euro al mese.

Rdc rifiuto offerte di lavoro: quando posso rifiutare un’offerta?

Rispondendo teoricamente a questa domanda, va detto che è sempre possibile rifiutare un’offerta di lavoro. Certo, questo in alcuni casi come spiegato sopra, ha come conseguenza la decadenza del reddito di cittadinanza.

Se non si vuole perdere il sussidio allora è possibile rifiutare un’offerta solo quando questa non viene considerata congrua, ovvero, nel caso della prima offerta, se questa proviene da un posto di lavoro oltre gli 80 km dalla residenza.

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