Cassa integrazione “crisi Ucraina” per i lavoratori: la novità del Decreto Energia

Finita la Cassa integrazione “Covid”, comincia la Cassa integrazione “Ucraina”. A prevederlo è il Decreto Energia o “Taglia Prezzi” varato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri.

Il Decreto è atteso nelle prossime in Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione e per conoscere il testo definitivo, considerato che per ora girano solamente una bozza. Quelle “entrata” al Consiglio dei Ministri del 18 marzo scorso che TuttoLavoro24.it ha potuto leggere in ESCLUSIVA per i suoi lettori.

Tra le novità del provvedimento una Cassa integrazione “speciale” destinata alle imprese del turismo fino a 15 dipendenti, dell’industria e del suo indotto e della cooperazione.

Si tratta di una cassa integrazione a cui può ricorrere chi ha finito le settimane dei trattamenti ordinari. Quindi, stando al senso della normativa è una cassa integrazione con causale fine trattamento cig ordinario. Ma è evidente che si tratta di uno strumento – come anticipato nei giorni scorsi anche da Il Sole 24 Ore – pensato dal Governo per le imprese la cui contrazione degli ordinativi e della produzione è fortemente condizionata dalla crisi conseguente dalla Guerra in Ucraina.

La bozza di Decreto non prevede il numero di settimane di cig “in deroga” fruibili, tuttavia un’anticipazione rispetto alla versione definitiva è stata data ieri dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando che, parlando alle parti sociali, ha dato importanti anticipazioni, come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore in edicola:

“Orlando ha preannunciato la pubblicazione di un decreto ministeriale per dettagliare meglio per il ricorso alla cassa integrazione ordinaria la causale di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa dovuta a “mancanza di materie prime o di componenti” necessari alla produzione non imputabile all’impresa, ritenendo il “caro energia” assimilabile alla carenza di componenti, laddove essa sia elemento essenziale per la realizzazione di processi di trasformazione di un determinato bene. Accanto a questo intervento amministrativo, nel Dl energia compariranno ulteriori 8 settimane di ammortizzatore per le aziende del turismo con meno di 15 dipendenti che ricorrono ai trattamenti del Fondo di integrazione salariale, appartenenti ai codici Ateco già previsti nel Dl Sostegni ter (esclusa la ristorazione collettiva)“. 

Quel che è già esplicitato nella bozza invece è la durata: il trattamento speciale sarà fruibile dalle aziende fino al 31 dicembre 2022.

C’è poi il problema delle risorse stanziate: 150 milioni di euro è una cifra davvero limitata se si pensa alla platea di imprese che potrebbe farne richiesta.

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