Le ricariche di marzo del Reddito di cittadinanza sono partite. Tra il 23 e il 25 marzo buona parte dei percettori ha potuto seguire “lavorazioni” e “esiti”, prelevando gli importi disponibili in Poste.
Altri ancora hanno invece le “elaborazioni” ancora ferme. Sì, proprio così. Sono ancora migliaia i beneficiari di Rdc che non hanno ricevuto l’accredito. Ma perchè?
Stando ai segnali mandati da Inps nelle scorse settimane sembrerebbe che il motivo debba essere ricercato nei tagli alle ricariche che Inps ha promesso di realizzare per coloro che, tra i percettori, nel nucleo familiare hanno un membro che percepisce una pensione di invalidità o altri trattamenti sociali.
Si tratta di quegli sgraditi tagli già visti nel mese di gennaio 2022, che Inps non ha riproposto nel mese di febbraio “per problemi tecnici” e che sono attesi per il mese di marzo: “si procederà quindi al ricalcolo delle rate nel più breve tempo possibile”, diceva l’Istituto in un comunicato di febbraio scorso.
“Più breve tempo possibile” può significare marzo: staremo a vedere cosa accadrà nelle prossime ore.
Nel frattempo sono in bilico tutte quelle posizioni che Inps a febbraio ha deciso di non toccare, rinviando ricalcoli e decisioni al futuro. In particolare l’Istituto di Via Ciro Il Grande aveva deciso e comunicato di:
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