Bonus Ucraina, 300 euro al mese elevabili a 450: ordinanza Protezione Civile

Erano state annunciate nei giorni scorsi le disposizioni che il governo intendeva prendere in merito all’assistenza, al soccorso e all’accoglienza degli ucraini richiedenti asilo, così come erano trapelate le prime informazioni riguardo i relativi contributi economici. TuttoLavoro24.it ne aveva parlato in questo articolo. Adesso a darne l’ufficialità è Fabrizio Curcio, Capo dipartimento della Protezione Civile, che nelle scorse ore ha firmato l’Ordinanza n. 881 del 29 marzo 2022.

Riportiamo qui i punti salienti dell’Ordinanza (in breve Ocdpc). Per consultare l’ordinanza completa clicca qui.

Profughi Ucraina: quali contributi economici?

Circolava la notizia del riconoscimento di un aiuto economico variabile dai 500 ai 600 euro mensili per ogni profugo ucraino che avesse provveduto autonomamente alla propria sistemazione. In merito a ciò, nell’Ocdpc (art. 2) si legge:

In considerazione dell’esigenza di integrare, in via di somma urgenza, le misure di assistenza ed accoglienza ordinariamente previste, a fronte del continuo incremento del numero delle persone provenienti dall’Ucraina in fuga dagli eventi bellici in atto […] il Dipartimento della protezione civile è autorizzato a riconoscere alle persone richiedenti la protezione temporanea […] e che abbiano trovato autonoma sistemazione, un contributo di sostentamento una tantum pari ad euro 300 mensili pro capite, per la durata massima di tre mesi decorrenti dalla data di ingresso nel territorio nazionale, convenzionalmente individuata nella data di presentazione delle richiesta di protezione temporanea ove non altrimenti determinabile, e comunque non oltre il 31 dicembre 2022. In presenza di minori, in favore dell’adulto titolare della tutela legale o affidatario, è riconosciuto un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio di età inferiore a 18 anni.”

Gli ucraini che provvederanno da soli a trovarsi un alloggio potranno dunque beneficiare per 90 giorni di un aiuto pari a 300 euro mensili, sostegno che può salire fino a un minimo di 450 euro in presenza di figli minorenni. Cifra di molto inferiore rispetto a quella trapelata inizialmente.

Nell’articolo 2 si fa riferimento anche alla celerità con cui i soggetti devono poter disporre di tale cifra: l’erogazione del contributo di sostentamento deve essere consentita anche ai soggetti non titolari di un c/c presso un istituto di credito operante su territorio nazionale. Il prelievo dello stesso, inoltre, deve essere assicurato presso la più ampia pluralità di sportelli e in regime di circolarità, anche in mancanza di una residenza stabile. I soggetti aventi i requisiti per beneficiare del contributo di sostentamento possono presentare la relativa domanda accedendo a una apposita piattaforma informatica resa disponibile dal Dipartimento della protezione civile.

Profughi Ucraina, lavoro e minori: cosa succede?

Comuni, Province e Regioni, coadiuvati dalle associazioni del Terzo Settore, devono aiutare i profughi a inserirsi e a integrarsi nella comunità e nel mercato del lavoro. In caso di assunzione il Bonus Ucraina potrà continuare ad essere percepito per due mesi. A tal fine, nell’articolo 4 dell’Ocdpc si legge:

“Allo scopo di accompagnare progressivamente l’inserimento dei beneficiari nel mondo del lavoro e di favorire la loro integrazione nelle comunità che li accolgono, per coniugare le misure di accoglienza e sostentamento di cui agli articoli 1 e 2 con l’esigenza di progressiva autonomia delle persone, fermo restando quanto ivi previsto, il beneficiario può continuare a fruire della misura in godimento, a fronte dell’esercizio di attività lavorativa, per un periodo massimo di 60 giorni.”

Per quanto riguarda l’accoglienza e l’integrazione dei minori, invece, il riferimento è all’articolo 8 dell’Ocdpc, in cui si dispone che “per la durata dello stato d’emergenza e tenuto conto dell’eccezionale afflusso di minori dall’Ucraina, le comunità per minori autorizzate o accreditate all’accoglienza di minori con meno di 14 anni, possono derogare ai parametri di capienza previsti nella misura massima del 25% dei posti fissati“. Insomma le strutture che già operano nell’accoglienza possono ampliare la loro disponibilità.

Profughi Ucraina, quale assistenza sanitaria?

Alle Regioni o Province Autonome che accoglieranno i profughi saranno riconosciuti, a titolo di rimborso, 1.520 euro per ogni soggetto ospitato fino a un massimo di 100.000 unità, così come disposto nell’articolo 5 (ulteriori disposizioni in materia di assistenza sanitaria). Nello stesso articolo si legge che “le persone destinatarie della protezione temporanea di cui trattasi sono equiparate, ai fini dell’accesso al Servizio sanitario nazionale, ai cittadini italiani”.

I profughi ucraini potranno quindi beneficiare dei servizi del Sistema sanitario nazionale al pari degli italiani. Importante tutela, quest’ultima soprattutto in ottica della solidarietà in un periodo ancora caratterizzato dalla pandemia da Covid19.

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